Il primo lockdown e le più recenti misure di contenimento del Coronavirus hanno fatto crescere il consumo di cioccolato per uso casalingo. I numeri del fenomeno e il vissuto di Pasticceria Besuschio e Pasticceria Falicetto
UN SETTORE IN CRESCITA
Con il lockdown si consuma sempre più cioccolato. E il fenomeno è valido sia con le limitazioni della scorsa primavera, sia con quelle attuali. Se da cinque anni in Italia gli acquisti in questo settore registravano una costante flessione, come evidenziato da Euromonitor International, pare che i mesi di chiusura abbiano riportato in auge questo mercato da 2 miliardi. Questo è quanto evidenziato da uno studio condotto da Nielsen. La prima settimana di lockdown, quella che andava dal 9 al 15 marzo, le tavolette di cioccolato sono andate a ruba, con un aumento dell’ 18,5%. Un trend che si è confermato valido anche dopo l’allentamento delle misure restrittive. Dal 29 giugno al 26 luglio l’acquisto è sì sceso, mantenendosi comunque ai livelli di un +10,7%.
CONSUMI E TREND
In Italia i valori assoluti di consumo di cioccolato nel 2019 si sono attestati su 4,9 kg per nucleo familiare. La media europea è di 11 kg. Quest’anno il formato tavoletta è stato quello che ha registrato la più alta crescita, del 4%, raggiungendo i 540 milioni di euro sul mercato italiano complessivo. Tra le categorie più ricercate le qualità premium, biologico e con meno zucchero. Il consumo casalingo di cioccolato è dunque in crescita, mentre è crollato quello professionale a causa della chiusura di bar, pasticcerie e ristoranti. Abbiamo dunque deciso di ascoltare le esperienze di due pasticceri, per capire com’è andato il consumo di cioccolato durante il primo lockdown, e per confrontarlo con il periodo attuale.
PASTICCERIA BESUSCHIO
“Durante il primo lockdown abbiamo lavorato molto bene con i prodotti dalla pezzatura più piccola, più facili da acquistare e meno impegnativi anche a livello di spesa. Per fortuna la nostra produzione si è attestata sempre sulle quantità cui siamo abituati. Il cioccolato ci identifica, e anche grazie a questo non abbiamo avuto un calo. L’unico momento di discesa lo abbiamo registrato per il periodo pasquale. Per noi è stata al 50% del lavoro. Però abbiamo e stiamo tuttora notando come sia aumentato il consumo di torte. Forse per il bisogno di una coccola a fine pasto, dato che è preclusa la possibilità di andare al ristorante”, racconta Giacomo Besuschio, sesta generazione della storica pasticceria di Abbiategrasso.
UN COMPLEANNO IMPORTANTE
Pasticceria Besuschio quest’anno festeggia un compleanno importante: le candeline da spegnere sono ben 175. “Stiamo producendo molte più tavolette, e dando vita a nuove referenze con frutta secca. Quest’anno, proprio per celebrare la grande ricorrenza di cui siamo protagonisti, abbiamo deciso di lanciare tre nuovi prodotti. Oltre ad una particolare scatola di cioccolatini (cioccolato fondente e caramello al cioccolato fondente; cioccolato al latte, pralinato nocciola Besuschio e biscotto croccante; cioccolato fondente e caramello al caffè) e alla torta caprese, abbiamo lavorato anche su una nuova tavoletta. La prepariamo a partire da 0, lavorando direttamente la fava di cacao: è la prima vera tavoletta della nostra pasticceria”. Tra le altre novità di Pasticceria Besuschio, anche il recente lancio (la scorsa settimana) dell’e-commerce. “Ci sono tutti i nostri lievitati e il cioccolato, tranne gli oggetti, che risentirebbero troppo del trasporto. Si possono ordinare poi tutti i prodotti della tradizione e i macarons ed in generale, la produzione che ci caratterizza durante tutto il corso dell’anno”, continua Giacomo. Per il Natale 2020 le referenze di spicco sono il Calendario dell’Avvento con cioccolatini artigianali, ma anche la Sfera di Natale con frutta secca.
PASTICCERIA FALICETTO
Allegra Scaglia, titolare della Pasticceria Falicetto di Piacenza, esordisce così: “Posso dire senza dubbio che senza i social e una ragazza che si occupava tutto il giorno di rispondere alle richieste dei clienti, avremmo saltato la Pasqua. Invece abbiamo lavorato, organizzandoci internamente con il delivery in città e dedicando due giorni alla settimana per le consegne in provincia”. A proposito del delivery, ci ha raccontato come sia un appoggio, una sicura comodità. “I nostri clienti però preferiscono venire a trovarci di persona. Ogni settimana sanno che possono trovare qualcosa di nuovo, ed il rapporto con loro è qualcosa di speciale e bello, una fiducia che si costruisce nel tempo, che in questo periodo ci sta mancando molto”. Da gennaio partiranno con un e-shop, ma nel frattempo Allegra e il papà Aldo, che nel 1985 ha inaugurato la pasticceria, sono fieri dei risultati ottenuti con il lavoro del lockdown. “Ci ha portato molti nuovi clienti, che adesso sono diventati affezionati. Per questo devo dare merito soprattutto a mia mamma, che si dedicava alle telefonate e a rispondere ai tanti messaggi. Ha saputo trasmettere quel senso di familiarità che ci contraddistingue. Mi ricordo di questa signora che ha effettuato degli ordini dalla Sicilia, e poi appena ha potuto è passata a trovarci di persona”.
GRANDI RICONOSCIMENTI
Per quanto riguarda i consumi di cioccolato, le più richieste sono sempre le tavolette. “Abbiamo notato che oltre a quelle classiche, spesso reputate troppo piccole, le persone chiedono e apprezzano molto i tagli più grandi, magari con frutta secca o disidratata. I Piacerini, tipici cioccolatini di piacenza, sono andati molto bene in questi mesi. Senza dimenticare il nostro Sgranfgnòn, il cioccolatino che ha inventato mio papà a base di distillato aromatico, ciliegia e cioccolato fondente. Durante il lockdown ha riscosso molto successo, anche perché è proprio con questa creazione che l’anno scorso abbiamo vinto la medaglia d’oro come miglior boero per l’aspetto tecnico e gustativo e l’argento come miglior frutta ricoperta da cioccolato fondente agli International Chocolate Awards di Antigua, in Guatemala. In questo periodo invece stiamo vendendo molte cioccolate calde, miscele che realizziamo noi, anche aromatizzate, che vendiamo in sacchettini da preparare a casa”.