#AvantiDaCasa
Anche Iginio Massari espone la sua opinione in merito alla terribile situazione che stiamo ora vivendo a causa del Coronavirus
Restituiamo alle parole il peso della verità. Da troppo tempo le parole corrono in fretta, spesso deviando dalla realtà. È difficile pensare che andrà tutto bene. Va tutto malissimo.
La situazione è disastrosa. Brescia è una città fantasma. Siamo, insieme a Bergamo, una delle città più colpite dal virus. I nostri parenti, i nostri amici, i nostri concittadini, medici e infermieri muoiono senza l’affetto dei loro cari. E non mi spiego come mai la Germania, con quasi 100mila casi di contagi, conti solo 1300 morti, contro i nostri quasi 17mila. Le percentuali a confronto non reggono, e che non mi vengano a dire che dipende dalla giovane età della popolazione tedesca. Il 23 di febbraio, io insieme alla mia famiglia e ai soci, abbiamo preso la sofferta decisione di chiudere i 3 punti vendita di Torino, Milano e Brescia, lasciando a casa 116 collaboratori, su 124. Ora stiamo facendo delivery da Brescia, sì… l’iniezione di una goccia, in un mare di zero fatturato.
Passati 100 anni dalla Spagnola – la pandemia che tra il 1918 e il 1920 uccise decine e decine di milioni di persone nel mondo – nonostante tutta l’esperienza, la scienza, la civiltà e la tecnologia che vantiamo, ci siamo dimostrati un Sistema fragile. La globalizzazione ci espone costantemente al rischio epidemie, in particolare queste sindromi respiratorie già diffuse, ma nonostante questa consapevolezza, il nostro sistema sanitario è stato colto completamente impreparato. Tante cose non tornano. Forse non sapremo mai come sono andate veramente, chi sono i colpevoli.
Vero è, che l’economia è in ginocchio e il Governo e l’Unione Europea devono dare delle risposte. Abbiamo bisogno che lo Stato eroghi seriamente liquidità alle imprese se non vuole far implodere lo Stato stesso. E se i nostri politici hanno un po’ di cervello, dovranno pensare a come risolvere il problema con le nostre gambe. Dato che zoppicchiamo, non possiamo tagliarci anche l’altra gamba, diventando schiavi di chi ci ha dato aiuto. Come sarà il futuro per noi imprenditori? Credo non sarà facile riprendersi per la nostra categoria e per tutto il fuori casa, perché non sappiamo quando si potrà tornare alla normalità e come cambierà la normalità del futuro.