Prendi un piatto e fanne un trend. Una tendenza che da qualche anno si fa largo anche in Italia. Soprattutto nelle metropoli del Belpaese, come nelle grandi città estere, dove crescono al contempo locali polifunzionali – in grado di servire i clienti dalla colazione al dopocena – alle start-up estremamente specializzate, a volte incentrate su un solo prodotto, più o meno conosciuto e radicato nella cultura gastronomica locale.
Come possono, quest’ultime, competere nella vastità del mercato? Cura nella scelta delle materie prime, proposta al cliente di un’esperienza unica ed efficienza del servizio, con consegne a domicilio, prenotazioni online, o arredi che, sempre più spesso, ricordano il calore di casa. Dai tramezzini di www.tramezzino.it, che nel 1999 hanno iniziato a spopolare a Milano, alla Toasteria Mi Casa, sempre di Milano oppure il Popi Polenta & Pizza di Mozzo (Bg). Ma non sono solo le tradizioni italiane a ispirare affari, c’è chi punta sulle tipicità americane di una volta, come il Vintage Bakery, pasticceria a conduzione familiare nel quartiere Isola, ancora a Milano.
The Bagel Factory è un altro esempio, sempre milanese. Nato nel 2011 con la volontà di specializzarsi in un prodotto ancora poco conosciuto in Italia, il format in questi anni ha preso piede.
Il bagel, streetfood newyorkese per eccellenza, è un pane circolare, versatile e gustoso che può essere farcito a piacimento” spiega Marco D’Arrigo, titolare del brand The Bagel Factory.
Un prodotto lontano dal nostro costume, quindi, ma che, grazie al know-how della lavorazione tradizionale (l’antica ricetta ebraica è di 400 anni fa) e all’attenzione per le materie prime, è diventato uno prodotto da forno di assoluta qualità.
Il marchio nasce proprio da un’idea dei due titolari, Marco D’Arrigo e Caroline Denti, e dall’esigenza di creare un luogo, in Italia, dove trovare i veri bagel della tradizione ebraica. “È il frutto di sei anni di viaggi negli Stati Uniti e per il mondo, di ispirazioni e suggestioni per creare un format urbano, pensato per un pubblico cittadino, sempre in movimento, e basato sul take-away. Attenzione alla qualità degli ingredienti, delle location e del servizio sono gli elementi distintivi del marchio – sottolinea -. Il mercato risponde positivamente quando c’è estrema cura del dettaglio, coerenza e soprattutto attenzione maniacale per la qualità del prodotto, ma anche quando può identificarsi in un mondo di valori di riferimento”.
Ed ecco che su un singolo prodotto, si costruisce un’offerta completa. “Si usa la creatività e si declina il prodotto al consumo durante tutti i momenti della giornata, pur rimanendo coerenti al brand – aggiunge D’Arrigo -. Quindi ingredienti di altissima qualità, combinati tra loro per una pausa. Dolce o salata”.
Dal prodotto al brand: golosità che fanno impresa
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