Classe | 1992 |
Titolare o contitolare? | No |
Esperienza nel settore | 4 anni |
Web/social azienda | IG: @fornobrisa FB: @fornobrisa |
Segni particolari | Molto attivo sul territorio. Fa parte di reti di valorizzazione dei prodotti e artigianalità locali |
Progetti futuri | Continuare a utilizzare principi di qualità e sostenibilità per focalizzare il suo lavoro e quello di Forno Brisa |
Motto | Che il panificatore diventi un artigiano che predilige tecniche legate alla conoscenza e alla creazione di legami con la comunità |
Laurea in giurisprudenza e due anni in uno studio di legale: non proprio il percorso tipico di un panificatore quello di Riccardo Orlandi, che ormai lavora da più di tre anni in Forno Brisa e ne è responsabile di laboratorio. “Sono entrato in contatto con la rete semirurale e ho iniziato ad appassionarmi al pane come strumento per contribuire alle cose che mi stanno a cuore. Grazie a Pasquale Polito e Davide Longoni sono poi entrato in contatto con i PAU; dopo ALMA ho richiesto lo stage da Forno Brisa ed è partito tutto”, spiega.
Per chiarire al meglio la filosofia che sta dietro al suo concetto di panificazione, un esempio può essere il pane Nocciano, che prende il nome da un paese in Abruzzo dove si trovano i campi in cui cresce il grano dedicato a questa produzione. Una pagnotta di 1-2 kg, tonda e con lievito madre, e con farine semintegrali multicereali: il blend è un miscuglio di grani teneri e duri, monococco e con una piccola percentuale di farina di ceci, dovuta alla rotazione dei campi. È un pane che ogni anno cambia perché cambia il raccolto, e in base alle quantità dei diversi cereali cambiamo ricetta e proporzioni. “Questo pane rappresenta una buona parte di quello che vogliamo essere come panificatori, perché è simbolo di diversità, consapevolezza e relazioni”, spiega Orlandi.
Una ricerca che non è nemica dell’espansione: Forno Brisa a oggi conta cinque punti vendita, l’e-commerce e un servizio per catering ed eventi. Parte fondamentale anche quella riguardante la comunicazione: “cerchiamo di far passare i nostri messaggi in tutti i modi possibili: per noi comunicare è inteso come rendere comune quello che facciamo e far sì che arrivi alle persone nel modo corretto”, conclude Orlandi.