Lavorare da soli, affrontare la crisi senza scambio di opinioni, senza condivisione di valori e progetti. Se vi riconoscete in questa fotografia, ecco l’articolo giusto per voi. Vi racconto un nuovo modo di lavorare. Lunedì 26 marzo sono andata a Villa d’Este, a Cernobbio, ad un incontro organizzato dall’associazione culturale Ursa Major, formata da un gruppo di lavoro composto da aziende che operano nel settore della distribuzione alimentare. La proposta? Un metodo di collaborazione che prevede di essere circondati da persone con cui scambiarsi idee e costruire network professionali.
Da quanto tempo esiste Ursa Major in Italia? I pionieri sono state 5 aziende nel 2009, a cui se ne sono aggiunte nel corso degli anni 10. “L’associazione culturale è la realizzazione di un sogno condiviso da un gruppo di imprenditori: costruire un team che valorizzasse l’azione di ogni singolo partecipante, contribuendo a uno sviluppo sostenibile della comunità in cui si opera”, spiega il Presidente di Ursa Major Alberto Lanzani, associazione che vuole crescere su tutto il territorio nazionale. “E’ uno stile di lavoro che implica un atteggiamento collaborativo e un forte orientamento alla sostenibilità”.
Quante aziende coinvolge? “In Italia 15, ma ci auguriamo che aumentino presto”, continua Lanzani.
Quale è l’identikit dell’azienda che fa parte di Ursa Major? “Sono aziende che operano nel settore della distribuzione alimentare e che devono condividere 7 punti fermi: valori, brand, affidabilità, formazione, solidarietà, marketing e forza del gruppo”, specifica Lanzani.
Quali sono i motivi per scegliere Ursa Major? “Confrontarsi con gli altri; accrescere la motivazione; avere stimoli nuovi, che stando da soli è difficile trovare; imparare cose nuove, prendendo spunto da iniziative vincenti messe a punto da altri; aumentare la conoscenza; avere un continuo feedback delle strategie scelte, condividere le risorse (cataloghi, stampa, e-commerce). E quindi anche risparmiare”, continua Lanzani.
Quali sono i vantaggi? “La relazione che deriva dalla condivisione, dal confronto con figure professionali diverse, dal continuo aggiornamento. E’ un modo nuovo per superare ogni momento, soprattutto in epoca di crisi economica, e affrontare la solitudine di chi lavora in autonomia”.
Regole da rispettare? “Accettare il protocollo, che prevede la partecipazione attiva ai corsi di formazione da parte del vertice aziendale, la partecipazione ai management meeting e agli incontri periodici dell’area”, afferma Lanzani. (Monica Viani)