Dalla valorizzazione di grani specifici, al porre l’accento su origine e tracciabilità da parte degli agricoltori, al preservare la biodiversità e al trovare nuovi gusti e profumi per rispondere alle richieste di un consumatore e, di riflesso, di un professionista sempre più sensibili alle caratteristiche distintive degli ingredienti utilizzati e al loro legame con la natura. La farina trova un filo conduttore nella ricerca della sostenibilità delle produzioni, di un dialogo tra territorio, grano e uomo.
VALORIZZAZIONE MULTIPLA
Investire in farine da filiera integrata e controllata consente di valorizzare il grano nella sua varietà, i territori di coltivazione e il lavoro degli agricoltori. Obiettivi che talvolta si raggiungono attraverso lo sviluppo di progetti specifici, come “Campi Protetti Pivetti” di Molini Pivetti, che vede l’azienda collaborare direttamente con gli agricoltori, monitorare tutte le fasi produttive e controllare l’origine del grano, coltivato esclusivamente nelle province di Modena, Ferrara e Bologna, dove viene utilizzato quello tipico del territorio.
Petra Molino Quaglia ha invece avviato due progetti: Evolutiva e uno sull’agricoltura integrata. Il primo si concretizza con la farina Petra 0201 Evolutiva, mentre il secondo è alla base della produzione delle farine Petra Augmented Stone Miling®, il cui processo di lavorazione – spiega Piero Gabrieli, Direttore marketing dell’azienda – prevede un utilizzo consapevole e innovativo delle macine a pietra e privilegia la selezione di grani teneri in filiere di qualità molto elevata”.
Mulino Padano ha infine sviluppato il progetto “Scelte di Campo”, da cui ha origine l’omonima linea di farine, prodotte con grano tenero coltivato nel raggio di una cinquantina di chilometri dall’impianto molitorio.
ORIGINE E TRACCIABILITA’
Controllare filiere integrate consente implicitamente di porre l’accento sull’origine del grano e garantire la tracciabilità della farina.
Molino Pasini ha una linea di farine – Origine Lombardia – provenienti da una filiera lombarda certificata. “L’attenzione verso le materie prime e la loro origine – sottolinea Gianluca Pasini, Amministratore dell’azienda – è andata via via crescendo negli ultimi anni, seguendo trend diversi, dal km 0 alla filiera corta fino alla tracciabilità del prodotto”.
Dal 2007 tutte le linee di Molino Paolo Mariani provengono da filiera controllata e 100% marchigiano-romagnola, il che consente all’azienda di produrre farine da “grano 100% italiano”.
“Una dicitura – afferma Danny Mariani, mugnaio di quarta generazione dell’azienda – che spesso viene confusa con “farina 100% italiana”, che in realtà non garantisce che il grano lo sia, in quanto anche quello proveniente dall’estero, ma macinato in Italia, può generare una farina ‘italiana’. Diversa è invece la questione quando si afferma che il ‘grano è 100% italiano’, che consente invece di valorizziamo il nostro territorio locale, la materia prima e tutta la filiera di competenze umane a essa legata”.
BIODIVERSITA’
Scegliere di investire in una filiera integrata e controllata talvolta è legato alla volontà di valorizzare il grano e la sua varietà, a tutela della biodiversità. Molino Paolo Mariani ogni anno individua nuove varietà di grano di origine 100% italiana.
“Non cerchiamo quelle più richieste o più in voga – precisa Danny Mariani –, ma le accettiamo tutte nella loro unicità e le rispettiamo in ogni fase della filiera: solo in questo modo possiamo veramente preservare la biodiversità del grano, che da millenni affianca l’uomo e lo ha reso non più solo cacciatore, ma anche agricoltore”.