Le ultime regole per il contenimento del contagio da Covid-19, varate dal governo nelle scorse settimane dopo l’aumento dei casi e la crescente pressione sui reparti ospedalieri, sono entrate in vigore da una settimana. Resteranno valide, salvo ulteriori disposizioni, fino alla cessazione dello stato di crisi, ora fissata al 31 marzo 2022.
Il super Green Pass o Green Pass rafforzato (valido ora senza più limiti di tempo dopo il completamento del ciclo vaccinale con tre dosi o la guarigione dal Covid dopo due dosi di vaccino) diventa necessario per accedere alla maggior parte delle attività. Compreso l’ingresso in bar e ristoranti (anche al bancone e all’aperto).
MULTE DA 400 A 1.000 EURO
Spetterà alle singole attività o strutture controllare la validità della certificazione degli avventori, come già succede nei bar e nei ristoranti. La multa in caso di irregolarità va da 400 a 1.000 euro.
La precedente stretta sulle attività concesse a chi non è in possesso del Super Green Pass o Green Pass “rafforzato” era scattata a partire da lunedì 10 gennaio 2022. Chi non è in possesso della certificazione (quindi in sostanza chi non è tri-vaccinato o non è guarito recentemente dal Covid con due dosi di vaccino) non potrà accedere ad alberghi e strutture ricreative. Ma anche partecipare a feste dopo cerimonie civili e religiose, accedere a sagre, fiere e centri congressi, e non potrà più neanche usufruire di bar e ristoranti all’aperto.
PREVISTI CONTROLLI A CAMPIONE
Dal primo febbraio è necessario presentare il proprio QR code (ottenibile tramite vaccino, tampone o certificato di guarigione) per entrare nei principali uffici ed attività. Così come poste, banca e librerie comprese. I titolari o gestori degli esercizi non sono però obbligati a verificare il possesso del Green pass, ma possono effettuare dei controlli a campione. Sempre consentito il libero accesso, tra gli altri, nei negozi di generi alimentari e in quelli per la vendita del cibo per gli animali domestici. Anche nei distributori di carburante, nei negozi di vendita di articoli igienico-sanitari, in farmacie, parafarmacie e ottiche. In questo caso, i titolari di questi esercizi devono però verificare che i clienti non consumino alimenti e bevande sul posto.