Il 5 febbraio si celebra la IX Giornata nazionale di Prevenzione dello spreco alimentare. Quest’anno il tema sarà: “One Health, one Earth. Stop food waste“. Preoccuparsi è un imperativo, così come impegnarsi. Ma ecco lo scenario. Il dato di partenza è decisamente negativo. L’Italia è il peggior Paese in Europa per tonnellate di cibo sprecato negli ultimi 20 anni: ben 270 milioni di tonnellate. Lo spreco riguarda prodotti freschi come frutta e verdura, carne, pesce, cereali ma anche formaggi. Dietro di noi Spagna e Germania. Si stima che nel nostro Paese vengano sprecati, ogni anno, 67 kg di alimenti per abitante (fonte: Coldiretti), per un totale di oltre 4 milioni di tonnellate di spreco. A livello mondiale, invece, ogni anno, viene sprecato 1 milione di tonnellate di alimenti, circa 121 kg di cibo a persona.
UN NUOVO METODO DI RICERCA
Il JRC, ovvero il Centro Comune di Ricerca della Commissione Europea, ha stabilito che lo spreco non si limita più solo al consumatore finale (che rimane elevato, il 68%). Riguarda invece tutta la filiera dei prodotti alimentari. Entro il 30 giugno 2022 questo nuovo metodo di ricerca verrà applicato anche da Eurostat. Inoltre tutti gli Stati membri dell’Unione Europea dovranno comunicare i dati sulla produzione di rifiuti e scarti durante la produzione e nelle altre fasi della filiera come quello del trasporto. Ecco un elenco di App utili a contrastare lo spreco alimentare.
TOO GOOD TO GO
È senza dubbio l’app più conosciuta per quanto riguarda la lotta allo spreco alimentare. Nata in Danimarca nel 2015, è attiva in Italia da marzo 2019. L’app permette a commercianti e a ristoratori di mettere in vendita a prezzi ridotti il cibo invenduto a fine giornata. In questo modo i consumatori avranno accesso all’acquisto di “Magic Box” a un terzo del prezzo di vendita. Si tratta di “bag” con una selezione a sorpresa di prodotti e piatti freschi che non possono essere rimessi in vendita il giorno successivo.
REGUSTO
Regusto è sia un’app che una piattaforma per la prevenzione e riduzione degli sprechi alimentari. La differenza dalle sue “colleghe” è che è utilizzabile sia nel settore ristorativo che in quello delle amministrazioni comunali. Si sceglie tra i piatti in offerta e si prenota la Regusto Bag da asporto. Tramite gli ordini tramite app i ristoratori riescono a gestire meglio scorte e cucina e possono proporre ottimi piatti a prezzi scontati.
ECOFOOD PRIME
L’idea è di due ragazzi siciliani, Martina Emanuele e Giuseppe Blanca. L’obiettivo è rivoluzionare il modo in cui compriamo e consumiamo la spesa di ogni giorno. Attraverso l’eco-shop sullo smartphone, l’utente riceve le offerte dei punti vendita più vicini che sfruttano la piattaforma. Troverà prodotti alimentari che rischiano di rimanere invenduti, poiché prossimi alla scadenza, in eccedenza o con difetti estetici, ma ancora perfettamente idonei al consumo. Ecofood Prime guarda anche al solidale. Nella piattaforma è infatti anche presente un elenco di associazioni e soggetti attivi nel volontariato per la ridistribuzione del cibo ai più bisognosi. Chiunque in questo modo può trovare subito e facilmente un soggetto a cui donare cibo e pietanze. Oltre a queste due principali funzioni, l’app fa da “food organizer”. Tiene quindi memoria della data di scadenza dei cibi e invia notifiche temporizzate per evitare le dimenticanze.
LAST MINUTE SOTTO CASA
Si tratta di una app che lavora sulla prossimità. Quando il negoziante ha alimenti freschi vicini alla scadenza o cibo in eccedenza, invia offerte scontate attraverso la app. Il cliente che riceve la notifica può recarsi dal negoziante per dare il suo contributo all’ambiente. L’app è nata nel 2014 a Torino e oggi è diffusa in tutta Italia.
UBO – UNA BUONA OCCASIONE
Ubo si prefigge di lavorare nella fase iniziale, cercando quindi di evitare che si arrivi allo spreco. Vuole essere un faro per chi non ha molta dimestichezza con le regole di corretta conservazione del cibo. Fenomeno che porta a dubitare del fatto che gli alimenti che abbiamo acquistato siano ancora “buoni”. In molti casi infatti, oltre a gettare il cibo che non abbiamo saputo conservare, rischieremmo di sprecare cibo che in realtà è ancora buono. L’app offre quindi, per 500 alimenti, notizie, consigli e suggerimenti su come, dove e per quanto tempo conservarli. Ma anche su quali siano le porzioni raccomandate, la relativa impronta idrica e gli apporti nutrizionali.
SVUOTAFRIGO
Suggerisce più di 25mila ricette per cucinare gli alimenti già disponibili all’interno del nostro frigorifero. La ricerca si effettua selezionando tra primi, secondi, dolci e inserendo il nome dell’ingrediente che vogliamo utilizzare o di una ricetta che abbiamo in mente. Il sistema filtra le ricette disponibili secondo i parametri inseriti ed ecco comparire tante idee antispreco da portare in tavola.
BEST BEFORE
Bestbefore si propone di salvare dallo spreco i prodotti in scadenza, ma anche quelli imperfetti o a fine stock. Non è un’app, ma una piattaforma online dove i prodotti si possono ricercare per data di scadenza (14, 10, 7 giorni) o per categoria (salumi, pasta, formaggi, ecc). Ogni lotto di prodotto viene caricato esattamente a 14 giorni dalla scadenza e rimane disponibile all’acquisto per 7 giorni. Ogni giorno, un algoritmo applica uno sconto progressivo al lotto in vendita. Il primo giorno è del 5%, fino ad arrivare al 50% di sconto al 7° giorno.
MY FOODY
Nata nel 2016 dall’idea di un gruppo di ragazzi italiani under 30, MyFoody è l’app che consente di fare una spesa senza sprechi risparmiando fino al 50%. Attraverso la collaborazioni con diversi supermercati d’Italia, rivenditori e produttori, i prodotti in scadenza, con difetti di confezionamento o acquistati in eccedenza vengono trasformati in offerte anti spreco.
BANCO ALIMENTARE
Anche Bring the Food punta a coniugare la lotta allo spreco alimentare con la solidarietà. Si tratta di un progetto pilota sviluppato in Veneto e Trentino e promosso dalle Acli del Veneto in collaborazione con la Fondazione Banco Alimentare. L’app permette ad organizzazioni di produttori e mense di distribuire e donare le eccedenze direttamente a chi ne ha più bisogno.
KARMA
L’app è nata in Svezia nel 2015 e muove un ulteriore e diverso passo verso la ridistribuzione di prodotti alimentari già processati. Karma infatti permette agli utenti di farsi portare direttamente a casa i piatti avanzati da ristoranti e caffè, al 50% del prezzo di listino. Presente in 35 città europee, è molto utilizzata soprattutto a Londra.
Quali strategie hai messo in campo per provare a contrastare un fenomeno che grava a tal punto sulla nostra quotidianità?
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