Nata a Cirié, nel Canavese, nel giugno del 1982 e cresciuta sempre da quelle parti, anche professionalmente, Chiara Patracchini ha iniziato a lavorare a La Credenza nel 2000 «mentre conseguivo ancora il diploma alberghiero. L’occasione è nata da una fortuita conversazione tra mio padre e il patron Giovanni Grasso – racconta Chiara –. Io provenivo da un’esperienza lavorativa in cui, per l’ennesima volta, non ero vista per le mie qualità e capacità, ma per l’aspetto fisico». Un talento cristallino per l’arte dolciaria, il suo, nel quale «passione e arte si uniscono per dar vita a ricette digeribili e leggere, per un perfetto equilibrio di sapori». In una carta che segue sempre le stagioni, e che nella versione estiva danza tra freddo e cremoso, fruttato e croccante, ci sono quattro dolci al piatto, un pre-dessert, sorbetti e gelati. «La sfida – dice Chiara – è entrare in sinergia con il percorso del pasto, riuscire ad appagare il cuore di chi ha già la pancia piena. E il 95% dei clienti non solo ordina anche il dessert, ma preferisce farsi guidare dalla mia degustazione a sorpresa». «Il pastry chef – ricorda ancora – non ha tutto un menu per far vedere le sue capacità e ha la responsabilità della chiusura del pasto: in pochi passaggi deve saper fare abbinamenti azzeccati vincenti». E, a proposito di abbinamenti, per Patracchini «non può mancare il matrimonio tra frutta fresca e frutta secca. Qualche esempio? Mandorla e albicocca; banane e lime con macadamia; mela, basilico e fava tonka o latte, cardamomo e pan di Spagna alla vaniglia».
IL SIGNATURE DESSERT: Onigiri di riso e banana al profumo orientale
Ispirato al piatto (salato) giapponese, è una bavarese di banane e lime, crema di riso e un soffice strato di riso soffiato.