Aperta nel 1828, la storica pasticceria Klainguti dichiara il fallimento e aspetta l’acquisizione. Due i nomi attorno all’operazione
Un altro pezzo di storia del mondo dell’arte bianca che se ne va. Questa volta tocca alla pasticceria Klainguti di Genova, che si unisce alla fila di locali storici che si sono viste costretti ad abbassare le serrande a causa della pandemia. Il locale ha segnato l’epoca d’oro del centro storico, aperto nel 1828 dai quattro fratelli Klainguti, pasticceri svizzeri di Pontresina, giunti a Genova per imbarcarsi per l’America in cerca di fortuna. Per fortuna ci sono dei pretendenti. E sarebbero l’imprenditore Gabriele Volpi e il maestro pasticcere Michel Paquier.
L’IMPRENDITORE VOLPI
Volpi, considerato l’acquirente favorito, è uno dei re della logistica petrolifera. I suoi interessi vanno dai porti in Nigeria all’interporto di Venezia: tutte attività che fanno capo alla sua Orlean Invest Holding. L’imprenditore è anche vicino al mondo sportivo. Infatti è presidente dello Spezia Calcio e della Pro Recco, squadra di pallanuoto della sua città natale. Il suo essere considerato favorito in questa acquisizione è dovuto ai suoi precedenti. Nel 2019 Volpi aveva rilevato, attraverso Hi Food, altri due locali genovesi finiti all’epoca nella bufera del crac Qui!Group, società di gestione dei buoni pasto dichiarata fallita. Si trattava del Moody di largo XII Ottobre e della Pasticceria Svizzera di Albaro. Inoltre, a luglio dello scorso anno, ha acquisito anche il ristorante Capo Santa Chiara a Boccadasse.
IL PASTICCERE PAQUIER
Paquier è il maestro pasticcere francese titolare di un’altra insegna cittadina: Douce in piazza Matteotti. Per la vicenda Klainguti rimane super partes e non conferma né esclude il proprio interesse per lo storico indirizzo. «Oggi – ha detto – stiamo alla finestra, aspettiamo notizie. È chiaro che si tratta di un posto affascinante e io sono innamorato di questa città», ha dichiarato alla testata online Genova24.