Al supermercato far finta di niente di fronte a banchi che offrono costolette d’agnello, bistecche, hamburger, formaggi e prosciutti. Al contrario soffermarsi per scegliere tacchino, pollo, tonno e uova. ecco la scelta di chi ha a cuore l’ambiente. E’ ciò che consiglia la “Guida del carnivoro al cambiamento climatico”, preparata dall’Envirommental Working Group, un’organizzazione ambientalista americana, facendo i conti con le emissioni richieste dall’intera filiera della carne, dal mangime al trasporto nei supermercati. Dalla ricerca risulta che l’allevamento dei polli è più rispettoso dell’ambiente rispetto a quello di suini e bovini. Fra il 1971 e il 2010 la popolazione globale è aumentata dell’81% e il consumo di carne è triplicato, grazie alle sempre più ingenti richieste di paesi emergenti, come ad esempio la Cina. Dal momento che è impensabile che tutti diventino vegetariani, la “Guida” si rivolge a chi non vuole rinunciare alla carne, chiedendo un unico sacrificio: evitarla una volta alla settimana. Se per un anno gli americani scegliessero di seguire questo consiglio equivarrebbe a togliere dalle strade, per un anno, 7,6 milioni di auto. Sorge anche poi un problema etico: i 600 milioni di tonnellate di cereali destinati ai bovini potrebbero sfamare un miliardo e mezzo di persone.
Un menù può salvare l'ambiente?
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