Con novembre Ciacco si apre al mercato digitale con il proprio shop online, su cui saranno disponibili anche le novità per il Natale, come i panettoni. Presentato anche l’ultimo gusto della linea “I gelati del ricordo”.
ARRIVA L’E-COMMERCE IN TUTTA ITALIA
Anche Ciacco ha il suo e-commerce. Settimana scorsa è infatti partita la nuova parte di sito dedicata allo shop online. E così Ciacco porta i suoi prodotti in tutta Italia. Un progetto voluto per rendere più completa l’offerta ed espandere il bacino di utenza oltre i confini dei due negozi di Parma e Milano. Soprattutto quest’ultimo sta infatti risentendo la crisi Covid, sia per le recenti restrizioni sia per la posizione. Se normalmente privilegiata, la location di via Spadari, vicinissima al Duomo, in questi mesi di uffici svuotati e turisti assenti, ha infatti registrato un lieve calo. Ma il gelato di Ciacco arriva ovunque grazie alla vendita supportata anche dai principali canali delivery come Ubereats, Glovo, Deliveroo e Cosaporto. In merito al lancio dell’e-commerce il titolare, Stefano Guizzetti, ha così commentato: “Siamo partiti da pochissimo per cui non posso che essere positivo. Abbiamo ricevuto ordini da posti anche inattesi. Non solo il piacentino o Brescia, ma addirittura Scicli. E con ordini consistenti. Il progetto non può che svilupparsi bene. Mi piacerebbe utilizzare questo nuovo canale di vendita per svincolarci dall’esclusiva vendita di gelato e dare in questo modo più risalto a prodotti che si prestano meglio per questo tipo di vendita. Per esempio vorrei portare sull’e-shop la mia linea di fermentati”.
IL NATALE SECONDO CIACCO
Ciacco arriva dunque in tempo per il Natale, per il quale ha pensato a diverse novità. Fanno infatti il loro ingresso nelle referenze firmate da Stefano Guizzetti i panettoni, arrivati anche a coronamento delle sperimentazioni sui fermentati. “Il panettone è per me l’apice del fermentato, lo è per eccellenza”, ci ha raccontato il gelatiere-chimico. Tre le versioni disponibili. Il Classic con arancia siciliana candita e uvetta di Pantelleria, il Classic Apricot arricchito da albicocche semi candite in pezzi e gocce di cioccolato fondente. Infine la versione Classic Black. Si tratta di un panettone dall’impasto scuro e dal sapore intenso, realizzato con massa di cacao Equador di Marco Colzani e impreziosito da cubotti di pera candita. Non mancheranno poi le creme spalmabili al pistacchio o nocciola, lo zabaione, il torrone, il tiramisù, il marsala Intorcia Heritage 2004. Tra i fermentati invece ci saranno due new entry inedite: la giardiniera e i limoni. E tra gli specials di Natale anche i gelati allo zampone o al Parmigiano 60 mesi.
I GELATI DEL RICORDO
Nelle ricerche di Guizzetti, il gelato diventa ricordo olfattivo grazie alla percezione gustativa e alle idee sempre più accattivanti e stimolanti ideate dal noto gelatiere. Che ha infatti lanciato la scorsa estate la sua peculiare linea “I gelati del ricordo”. Agli ultimi nati, si aggiunge un nuovo gusto. Il “Gelato Stagionato, il mio viaggio in cantina” è arrivato dopo mesi di prove e di sperimentazioni. Questa volta l’obiettivo è ricordare profumi e sensazioni vissuti in cantina, quelle italiane in cui si stagionano salumi, formaggi e si conservano vino, liquori, vasetti di confettura e salse al pomodoro. Luoghi mistici e storici in cui i profumi non disturbano, ma creano un senso di attesa, dove il tempo impreziosisce qualsiasi cosa attraverso la stagionatura
IL NUOVO GUSTO
“Questo nuovo gelato vuole essere un’ulteriore evoluzione del percorso nel ricordo. Ho pensato ad una proposta ancora più complessa, che evocasse la muffa e l’umidità di una cantina” spiega. “Ecco che nasce la mia pera cotta nel lattosio, alla quale aggiungo il penicillumcandidum, una muffa nobile, che fa fiorire la pera grazie alla patina bianca che si forma esternamente”. Tanto per intenderci, è la stessa del brie e del camembert. All’interno del frutto, un sorbetto alla pera a cui si aggiunge un ulteriore elemento. Ovvero il grasso di rifilatura di prosciutto di suino nero degli Appennini parmensi stagionato 7 anni. Un elemento grasso inconsueto che conferisce al sorbetto note gustative complesse, un rancido elegante che richiama alla memoria la frutta secca. “Da cosa è nata questa idea? Mi interessava lavorare sull’evoluzione dell’approccio al gelato. Se dapprima tutto doveva essere la copia perfetta di ciò che si trova in natura, poi per me è stato più il desiderio di creare dei pairing gastronomici. E adesso eccomi sui gelati del ricordo. Per questo in particolare ho voluto giocare sul ricordo dei sorbetti al limone tanto in voga negli anni ’90. Quelli che si presentavano con il limone scavato e farcito internamente”.
IL FUTURO DEL GELATO SECONDO GUIZZETTI
Ecco cosa ci ha raccontato a proposito dei progetti che lo coinvolgeranno nel prossimo periodo: “Ho in mente delle idee per il futuro. Anzi, le sto già sviluppando. Vorrei andare a concentrarmi su alcuni dogmi della gelateria odierna, per capire se possono essere sorpassati. Adesso il gelato è come ce lo aspettiamo, cremoso e alla temperatura di -10°/-12°. Avrebbe senso se mangiassimo invece un gelato che si attesta intorno a temperature come -30° o -60°? E se fosse gommoso? Se presentasse altre consistenze diverse da quella che conosciamo oggi? Che percezione ne avremmo se invece fosse di colori diversi? Tutte domande a cui sto cercando di dare una risposta”. E noi le attendiamo.