Caffè Gambrinus, lo storico locale aperto nel 1860 nel pieno centro storico di Napoli, chiude i battenti a causa della crisi dovuta all’emergenza sanitaria dettata dal Coronavirus
Il Covid miete un’altra vittima illustre. Questa volta a Napoli. E tocca al Caffè Gambrinus. Non ce l’ha fatta lo storico locale che si affaccia sulla suggestiva cornice offerta da Palazzo Reale e piazza Plebiscito.
ILLUSTRI FREQUENTAZIONI
Il locale è tra i più famosi di tutto il Belpaese, ed è anche membro dell’Associazione Culturale Locali Storici d’Italia. Una fama, quella di salotto letterario e galleria d’arte, dovuta alle illustri frequentazioni che ha potuto vantare fino ad oggi. Ai sui tavolini liberty si sono seduti Benedetto Croce, Oscar Wilde, Ernest Hemingway, la principessa Sissi, ma anche Gabriele D’Annunzio e Filippo Tommaso Marinetti, di cui nel locale sono conservate delle opere. Fino agli odierni Capi di Stato.
Ma quest’istituzione cittadina, aperta nel 1860, è costretta a chiudere. Il tutto nonostante la Campania sia stata dichiarata zona Gialla, il che permetterebbe ai bar di rimanere aperti fino alle 18. Il problema è che mancano clienti.
UNA DECISIONE SOFFERTA
“Sono allo stremo delle mie possibilità” commenta Antonio Sergio, tra i proprietari del caffè, che continua: “con le limitazioni previste, non possiamo andare avanti”. “Il locale è grande e le spese sono tante” prosegue Massimiliano Rosati, altro titolare del bar “con l’aumento dei contagi la gente non entra e non si siede ai tavolini, nonostante lo stesso prezzo al banco e al tavolo”. E così, per la prima volta in più di un secolo e mezzo di attività, è arrivata la scelta di chiudere, con 15 dipendenti che sono stati messi in cassa integrazione e altri 30 da pagare. “Non ce la facciamo. Abbiamo deciso di chiudere indipendentemente da misure nazionali e regionali. L’auspicio è quello di riaprire il prima possibile, quando si potrà tornare a lavorare ai ritmi di sempre” conclude il proprietario Sergio.