Artigiani, aziende, fiere e scuole. In tutti gli ambiti fervono progetti e attività per affrontare con fiducia la ripartenza per il prossimo autunno-inverno. Il mercato manda segnali positivi, ma molte sono le difficoltà e le incertezze per il futuro
I mesi di lockdown hanno avuto, come è noto, un impatto gravissimo sulle piccole imprese del settore alimentare. Con la riapertura delle attività questa situazione di estrema difficoltà si sta lentamente superando. Tuttavia il deciso calo dei flussi turistici e il fenomeno dello smart working, che sta perdurando e porta le persone a uscire meno di casa, sono fenomeni che ancora pesano sulle entrate delle attività. Con Massimo Rivoltini, Presidente di Confartigianato Alimentazione, abbiamo parlato delle misure messe in campo per sostenere il settore.
L’INTERVISTA
«In questi mesi, il Governo è intervenuto con molte misure a favore delle imprese – ha dichiarato il Presidente – ma senza prevedere specifiche agevolazioni per il settore della ristorazione. In pratica, per le imprese in forte difficoltà è stato previsto l’accesso alla cassa integrazione in deroga, a un indennizzo mensile a favore dell’imprenditore, a contributi in parte da rimborsare e, in parte, a fondo perduto, e di poter posticipare il versamento delle imposte sui redditi e dell’IVA. Quanto al Recovery Fund, nelle linee guida tracciate dal Governo per la definizione del Piano nazionale per la ripresa e la resilienza, sembrano rientrare tra gli obiettivi strategici gli investimenti finalizzati all’attuazione della strategia europea “From farm to fork”. Questa riguarda la sostenibilità della produzione agroalimentare. Inoltre, nell’ambito del riconoscimento del valore del made in Italy, vi sarebbe un rafforzamento del patto per l’export e un sostegno all’internazionalizzazione anche della filiera agroalimentare, potenziando gli strumenti finanziari per aumentare la competitività delle imprese sui mercati internazionali».
GELATO: LA STAGIONE ESTIVA COMPENSA LE PERDITE
Con Roberto Leardini, Presidente Gruppo Prodotti per Gelato di Unione Italiana Food, abbiamo fatto il punto sul settore della gelateria artigianale. Il Presidente ci ha delineato una situazione complessa a livello globale: «In alcune aree quali Stati Uniti, Australia e Sud America, i consumi, legati all’andamento della pandemia, rimangono bassi. In Europa la situazione è molto variabile. Spagna, Polonia e paesi balcanici hanno risentito molto dei prolungati effetti negativi della crisi sanitaria o della mancanza di turismo. Italia e Germania stanno recuperando e hanno avuto invece una buona stagione estiva, anche se non sufficiente a bilanciare le perdite del primo semestre dell’anno. In particolare in Italia sono andate molto bene le regioni turistiche del sud (Puglia e Sicilia in primo luogo), con vendite estive in linea con l’anno precedente e in qualche caso anche superiori. Male invece la Lombardia, le grandi città e le città turistiche, con cali di fatturato importanti. Prevediamo per fine anno una riduzione del giro d’affari tra il 20% e il 30% in Italia e Germania e di oltre il 30% nel resto del mondo, abbastanza in linea con le previsioni di qualche mese fa».
IL RUOLO DELLE AZIENDE
Una situazione che si ripercuote inevitabilmente sulla filiera a monte: «Le vendite delle aziende di ingredienti sono strettamente legate alle vendite delle gelaterie, alle nuove aperture nel mondo e alla solidità finanziaria dei nostri clienti. Facile quindi prevedere a fine anno una riduzione del fatturato del comparto in linea con l’andamento mondiale. Le nostre aziende si sono mosse da subito per tentare di supportare le gelaterie e pasticcerie nella ripartenza, fornendo consigli, linee guida e strumenti di marketing per gestire questa nuova complessità. Abbiamo inoltre aiutato i nostri clienti a introdurre il delivery, quale nuovo importante canale di vendita e, nei casi più difficili, abbiamo concordato dilazioni di pagamento per venire incontro alle difficoltà di alcuni piccoli imprenditori. Abbiamo inoltre appoggiato diverse campagne di comunicazione a sostegno del settore».