Il pizzaiolo scaligero Renato Bosco difende il concetto di gourmet e lo attualizza sempre nell’ottica di valorizzare le tecniche di preparazione e ovviamente le materie prime. E nel frattempo ha avviato l’espansione di Saporè
UN PO’ DI CHIAREZZA
Si fa presto a dire gourmet, soprattutto nel mondo della pizza. Ed è proprio per evitare che l’associazione di queste due parole, pizza e gourmet, possa (s)cadere in un limbo vuoto di contenuto che interviene Renato Bosco. Considerato tra i padri putativi della pizza gourmet, dice la sua. «Quando si parla di pizza gourmet, si agisce in un territorio dove la ricetta è frutto di un’attenta ricerca. Questa deve avere come obiettivo imprescindibile quello di innovare il gusto, andando a scoprire nuove sensazioni organolettiche». «Dichiararsi gourmet, o meglio “contemporaneo”, termine che oggi prediligo, non vuol dire proporre una pizza a spicchi e limitarsi ad arricchirla con materie prime di qualità. Per esserlo bisogna compiere un percorso basato su un’attenta scelta riguardo alla tipologia di farina e di lievito madre. Importanti anche i tempi di riposo e la successiva cottura dell’impasto».
L’ESPANSIONE
Renato Bosco, la sua pizza contemporanea la esalta in Saporè, l’insegna di pizzerie inaugurata nel 2006 a San Martino Buon Albergo, Verona. Qui il pizzaiolo è diventato a tutti gli effetti chef, promuovendo un format innovativo e focalizzato su un’offerta di pizza variegata, elaborata e, come già detto, “contemporanea”. Saporè è ristorante e bakery, ma al contempo un pizza lab in continua evoluzione. Oggi l’evoluzione dell’insegna è rappresentata dall’apertura di nuove location con l’intenzione di proporre qualità anche su scala più ampia. L’espansione in corso è iniziata lo scorso novembre a Milano, all’interno del Mercato del Duomo. E Saporè ha proprio trovato posto nel multiconcept del food d’autore progettato dal gruppo Autogrill, situato proprio accanto al Duomo. Pochi giorni dopo, un ulteriore nastro è stato tagliato all’interno dell’outlet di Vicolungo, mentre il prossimo febbraio l’insegna atterrerà a Malpensa.
UNA PIZZA PER MILANO
Renato Bosco per la nuova insegna milanese ha delle ricette già pronte, altre in fase di studio. «Da fine gennaio ho inserito nel menu la nuova pizza detox, una ricetta preparata con farina integrale, verdura cotta a vapore e condimenti aggiuntivi come la soia. L’idea è poi di accompagnare la ricetta con una sana centrifuga di frutta e verdura, invece della classica bibita carbonata o birra». Nel frattempo lo chef pizzaiolo sta studiando la possibilità di dedicare una ricetta speciale a Milano. Questo per ringraziarla dell’ospitalità. Ingredienti? Zafferano e ossobuco. Perché, tra i vari percorsi che portano al gourmet, c’è anche quello che inizia dalla tradizione storica.
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