Il packaging è il biglietto da visita del prodotto. Se è vero che senza la qualità il packaging da solo non basta, un prodotto presentato o servito male, seppure di altissimo livello, sarà penalizzato agli occhi del consumatore
Tra contenuto e contenitore ci deve essere coerenza e perfetta sinergia, così come tra contenitore e immagine del brand. Il pack, come tutti gli elementi che contribuiscono a definire l’identità di un marchio, deve essere in grado di comunicare i valori che quel marchio si è dato e che devono arrivare come un messaggio chiaro e forte al consumatore.
Non solo, il contenitore si porta a casa, si riutilizza, si regala, quindi veicolerà il marchio non solo al cliente che ha compiuto l’acquisto, ma anche a numerosi altri potenziali clienti. La scelta del packaging quindi va compiuta in maniera seria e attenta, che si tratti di coppette e vaschette per gelato, di scatole per la pasticceria o di prodotti per il servizio.
Tre macro trend da tenere d’occhio
Nella moltitudine di forme, colori, materiali, oggi disponibili sul mercato, è possibile individuare alcuni trend interessanti:
1. È il momento del packaging eco-friendly. Le bioplastiche e i prodotti biodegradabili e compostabili sono ormai un must, così come i materiali provenienti da fonti rinnovabili, (per esempio materie prime vegetali, scarti di lavorazioni agricole, cellulosa da foreste certificate FSC…).
2. La personalizzazione è indispensabile. Il packaging dalla grafica generica è superato. Il cliente vuole personalizzazione, in primis con la possibilità di brandizzare i contenitori, ma non solo: si ricerca l’unicità anche nelle forme, nei colori e nelle prestazioni.
3. L’innovazione è continua. Si moltiplicano le forme e i materiali nuovi che rispondono alle esigenze di praticità, che permettono il riutilizzo del prodotto e che hanno interessanti valenze estetiche.
Packaging etica: binomio possibile e necessario
La Carta Etica del Packaging di un progetto che unisce il mondo della ricerca, quello delle aziende e quello della comunicazione, che i è concretizzato in un documento che ha l’obiettivo di stimolare la riflessione e l’impegno di tutti i soggetti coinvolgi nella progettazione, produzione e utilizzo degli imballaggi. Si legge sul sito: «Il packaging, oggetto essenziale e talvolta contraddittorio, sta vivendo una fase di piena maturità; come tale, richiede di aprire un percorso di riflessione condiviso per consentirne un’evoluzione nel rispetto dei bisogni del consumatore, dell’utilizzatore, dell’ambiente, della società».
I 10 punti della carta
Il packaging deve essere:
1. Responsabile – Quando diventa responsabilità di tutti verso tutti: nella progettazione, nella produzione e nell’utilizzo.
2. Euquilibrato – Quando è nella giusta misura: quanto basta e quanto serve.
3. Sicuro – Protegge, in tutto il suo ciclo di vita, gli individui e le comunità.
4. Accessibile – Capace di proporsi in modo “facile” a chi lo utilizza.
5. Trasparente – Costruisce un rapporto immediato con il destinatario.
6. Informativo – Garantisce la miglior informazione, quella utile e necessaria.
7. Contemporaneo – Sa essere in costante relazione con la società della quale rappresenta i valori.
8. Lungimirante – Si pone in una corretta relazione con il proprio futuro.
9. Educativo – In quanto oggetto diffuso, sa farsi carico della propria funzione educativa.
10. Sostenibile – Rispettoso dell’ambiente, perché progettato in modo olistico, equilibrato con il prodotto e con i suoi modi d’uso, così da ottimizzare le prestazioni ambientali complessive.