In Italia ancora non si è diffuso, ma non tarderà ad arrivare, l’ultimo trend in fatto di gelato, proveniente dagli Stati Uniti: il gelato nero, che sta facendo impazzire Instagram e Pinterest
Provate a digitare l’hastag #blackicecream sul vostro Instagram e vi renderete conto del fenomeno di cui stiamo parlando. Non si tratta di un gusto al cioccolato extra fondente, non è marrone scuro e nemmeno gelato al nero di seppia: l’ultima tendenza del foodporn made in USA è il gelato nero, proprio nero. Noto anche come gelato gotico (#gothicecream), il gelato nero è un gusto a se, che deve la sua particolare cromia, non all’aggiunta di coloranti artificiali (come è stato per il gelato al puffo, azzurro intenso, molto in voga una decade fa), ma al carbone attivo usato come base del gusto.
I primi e più famosi locali che per ora hanno lanciato il gelato nero, sono il Little Damage Ice Cream Shop di Los Angeles e il Morgenstern’s di New York, ma il nuovo prodotto sta già iniziando ad attraversare l’Atlantico per sbarcare anche a Londra, e si può presumere che invaderà rapidamente le gelaterie (e i social network) europei.
Il carbone attivo utilizzato nel gelato nero deriva dalla cenere dei gusci delle noci di cocco o delle mandorle e per ottenere il gelato finito si aggiungono al carbone panna e latte di cocco o di mandorla. Il gusto nero che si ottiene quindi, prende il sapore di cocco o di mandorla, ed è molto dolce. Al Morgenstern’s di New York il gusto viene proposto alla clientela con il nome di coconut ash (cenere di noce di cocco) e, talvolta, guarnito con polvere bianca di cocco. Al Little Damage Ice Cream Shop di Los Angeles il gusto è alla mandorla e viene servito in un cono nero, sempre a base di carbone.
Sembra che il carbone attivo abbia forti effetti disintossicanti per l’organismo: è infatti una sostanza che viene utilizzata in pronto soccorso per trattare casi di overdose da medicine o da droga. Ottima quindi per ripulire l’organismo da tossine pericolose, ma c’è anche da sottolineare che alcuni ricercatori allertano a consumare il carbone attivo con cautela, nel caso in cui si assumano farmaci leggeri: pare che il carbone attivo possa contrastarne l’effetto e rendere inefficaci medicine a basso dosaggio, come la pillola anticoncezionale.
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di Marianna Zarini