Il food è cool, nonostante la crisi, esercita il suo fascino. E allora non poteva non interessare ai colossi del web. Quale settore è più appetibile? Sicuramente quello del fresco. In USA la spesa per il cibo vale l’11%; in Europa potrebbe valere moltissimo. E’ un settore ancora poco esplorato, dove può nascere un mercato ricco, come ha dimostrato nel settore dei trasporti la politica aggressiva dell’App Uber. Gli ingredienti per vincere la sfida? Trasporto rapido, menù a prezzo economico ma firmato da chef conosciuti, meglio ancora se senza spese di trasporto. Lo ha capito Amazon Fresh, che a Seattle ha creato un servizio che consente di acquistare in giornata, visitando un catalogo dove si trovano mezzo milione di prodotti. Oggi la sperimentazione è estesa in altre zone degli USA. A San Francisco Google ha attivato Google Shopping Express, un servizio che si appoggia sulle offerte dei negozi locali. Lo stesso Uber ha creato The Corner Store, che garantisce la consegna in giornata, con la possibilità di scegliere tra circa 100 prodotti, alcuni dei quali biologici e a km zero. Proporre il prodotto fresco non è facile, soprattutto nel caso di frutta, verdura o pane, ma l’ostacolo non ha spaventato i giganti del web. Così per assicurare la qualità e la freschezza del prodotto hanno preferito creare una rete che vede come protagonisti piccoli negozi locali. E in Italia? Poco o nulla. Per la spesa gli italiani spendono il 25% del loro reddito, ma sul web 2 euro all’anno. In Uk si sale a 137 euro, negli USA a 35. Le cifre non sono da capogiro, ma ci sono grandi margini di crescita. L’idea di sviluppare l’e-commerce piace a Oscar Farinetti che in un’intervista a “La Repubblica” dichiara: “A Eataly li copieremo per aggiungere nuove competenze a quelle che abbiamo già. E poi magari finiremo per allearci. Vivere meglio significa essere mentalmente aperti e smettere di lamentarsi”. M.V.
Il pranzo è servito…in rete
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