Crisi o no, gli italiani non rinunciano al pranzo di Natale. Certo si cerca di evitare gli sprechi, razionalizzando i menù. Vince la tradizione, sia pure con qualche concessione alla interpretazione moderna. Secondo Confesercenti si riducono il numero di portate, le ordinazioni sono più attente e si ricerca la qualità. Sulle tavole degli italiani il 2013 sarà caratterizzato dall’antipasto di pesce o di carne, dall’arrosto ripieno allo strudel di maiale, ma anche dalla rollata di tacchino farcita di castagne e i tortellini al brodo di cappone. Vince il piatto locale, legato ai prodotti del territorio. Si recupera il brodo dei tortellini della vigilia, per preparare risotti. Cotechini ed insaccati rimangono i signori della tavola natalizia, spesso accomp0agnati da piatti di verdura: dalle patate al forno ai carciofi, dalle melanzane gratinate ai finocchi al forno. C’è chi osa l’insalata di arance con chicchi di melograno. In calo, invece, il consumo di agnello. Buona la richiesta di salmone di qualità o di carni di prima scelta per brasati, soprattutto al Nord. Cresce la richiesta di mostarde e di salse da servire con carni, in particolare con i bolliti. Per la scelta di vini, spumanti o champagne molto dipende dalle disponibilità economiche. E per i dolci? Per Confesercenti vince il panettone, il torrone, il pandoro, gli struffoli, il panforte, i biscotti speziati e la frutta secca. Di Monica Viani
Come sarà la tavola natalizia degli italiani?
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