Carissimo Prof. Monti,
in Italia le piccole medie imprese sono numerose, sono la vera colonna dell’economia italiana. Eppure il suo governo prende provvedimenti che indicano quanto lei e i suoi ministri le mal sopportino. Le si accusa di non sapersi trasformare in grandi aziende, di essere incapaci di promuovere la ricerca e l’innovazione e soprattutto di non essere in grado di fare grandi volumi. Così da risorsa si trasformano in palla al piede. E diciamola tutta, non mancano professori che addirittura considerano la crisi darwinianamente positiva . Quello che le leggi non sono riuscite a fare, lo farà la depressione economica. E invece no dott. Monti, non è così: le PMI sono la vera forza del paese, le vere rappresentanti del tanto osannato Made in Italy. Che “grande sia bello “ è una grossa balla. Viviamo in un’epoca di grandi trasformazioni, dove la parola flessibilità non è più una ipotesi ma una realtà determinata dalla prepotente entrata in gioco dei paesi cosiddetti emergenti, dalla voglia di numerose donne di entrare nel mondo del lavoro e dall’utilizzo di una tecnologia sempre più sofisticata. Qualche loro pregio? La velocità nel prendere le decisioni, la conoscenza diretta del mercato e, dunque, la capacità di personalizzare le offerte a seconda delle esigenze dei clienti. Un grande pregio è poi la rete relazionale, la possibilità di costruire rapporti solidi, basati sulla fiducia. Quale è il grande tallone d’Achille di numerose multinazionali? I call center, veri mostri kafkiani, da cui non si esce quasi mai vittoriosi. La piccola azienda è più veloce e precisa nelle risposte. Infatti chi vi lavora appartiene a una comunità, di cui usa lo stesso linguaggio Oggi , poi, uno dei più gravi handicap delle PMI, ovvero quello di non avere massa critica, può essere superato grazie all’aiuto offerto dalla rete. E così non deve stupire se le multinazionali le studiano con sempre maggiore interesse per cercare il modo di trasformarsi esse stesse in “arcipelaghi . Nonostante tutto questo i nostri imprenditori hanno difficoltà ad accedere ai mutui e a riscuotere i pagamenti, anche da parte dello stato. Non è forse giunto il momento di prestare maggiori attenzioni alle loro esigenze e di venire finalmente incontro alle loro richieste?
Isabella Santoni