I “Giorni, mesi, anni di una vita intensa” di Iginio Massari

Il Maestro dei Maestri della pasticceria italiana presenta la sua biografia, dove vita privata e laboratorio si intrecciano per delineare un ritratto inedito
I “Giorni, mesi, anni di una vita intensa” di Iginio Massari

Pasticciere, poeta, consulente, pugile e anche scrittore: Iginio Massari è tutto questo e molto di più. Una storia, la sua, che ripercorre quella italiana e che si lega con filo indissolubile allo sviluppo della pasticceria lungo la penisola: dall’esigenza di raccontare e testimoniare, nasce “Giorni, mesi, anni di una vita intensa, l’autobiografia del Maestro, edita da Baldini Castoldi per la collana “i Fenicotteri”.

E che autobiografia: 656 pagine in cui Massari parla di sé, in prosa ma anche in versi, del suo lavoro, dei suoi sogni e aspirazioni, della sua famiglia, vero motore di tutto. Iniziata durante il periodo Covid, l’autobiografia è un’opera poderosa “che ho scritto di mio pugno, con l’aiuto degli editor della casa editrice per mettere in fila ed editare tutto. Quando all’ultimo ho aggiunto 60-70 pagine penso che mi abbiano un po’ odiato”, spiega ridendo durante la presentazione a Milano. Dopotutto, nel corso della sua carriera di libri ne ha scritti 200, tra ricettari, ricerche storiche sul cibo e veri e propri compendi in cui la pasticceria è capace di legarsi a doppio filo con l’antropologia. Uno sviluppo, quello personale, quanto mai travagliato, tra l’infanzia durante la guerra, la morte della sorella Gabriella a soli due anni, l’esperienza “da emigrato” in Svizzera. Tutti tasselli di un percorso che l’hanno convinto e legato ancora di più alla famiglia, alla moglie Maria e ai due figli Debora e Nicola, che oggi lavorano in azienda: “se l’allievo non supera il maestro, allora il maestro non è stato abbastanza bravo a insegnare. I miei figli ormai mi hanno già superato e l’attività è in buone mani con loro”, aggiunge.

Iginio Massari, dentro e fuori dal laboratorio

Lungo una carriera di successi e innumerevoli riconoscimenti, la cosiddetta “Legge Massari”, per istituire un vero e proprio albo per gli artigiani del dolce, è tra i traguardi di cui va più fiero, anche se non è stata ancora attuata dal governo. L’impegno del Maestro non è infatti mai rimasto circoscritto al laboratorio, ma ha cercato e trovato una sua dimensione comunitaria grazie alle associazioni di categoria fondate, ai premi istituiti, al dar voce ad un settore senza rappresentanza nei “piani alti”. “La cosa che mi fa arrabbiare? È quando cercano di darmi il premio alla carriera, io sto ancora lavorando”, scherza il Maestro, che non accenna a volersi fermare o limitare. Il suo segreto infatti è proprio questo: cercare ogni giorno di migliorarsi, a 20 anni come a 80.

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