Il Tiramisù di Treviso è ufficialmente nella lista dei Prodotti Agroalimentari Tradizionali del Veneto per il Ministero delle Politiche agricole, alimentari e forestali. Il riconoscimento è arrivato in concomitanza con la Giornata Internazionale dedicata al famoso dolce al cucchiaio, il 21 marzo, aggiungendo un ulteriore capitolo nel dibattito su paternità del dessert italiano più famoso al mondo.
La ricetta originale del Tiramisù di Treviso
La ricetta originale approvata, composta da uova, zucchero, mascarpone, savoiardi, caffè e cacao, è stata riconosciuta come rappresentativa della tradizione gastronomica veneta. La stessa realizzata per la prima volta negli anni Settanta da Le Beccherie di Treviso, che ha ospitato la conferenza stampa di annuncio del riconoscimento ed è considerato la “casa madre” del tiramisù, un luogo che riesce ancora oggi ad attirare turisti italiani e stranieri che arrivano in città. Qui, infatti, nacque l’idea di trasformare in un dolce da ristorante la formula dello sbatutìn – una crema di uova sbattute con lo zucchero – con i biscotti.
Fondamentale nel contribuire alla diffusione e alla celebrazione del Tiramisù di Treviso a livello internazionale è stata sicuramente la Tiramisù World Cup, un progetto di marketing territoriale promosso dalla Twissen, knowledge company verticale sull’industria del Travel & Tourism. Questo grande evento annuale, che si tiene a Treviso ogni autunno e quest’anno andrà in scena dal 10 al 13 ottobre, è una competizione amatoriale che coinvolge oltre 30 partner rilevanti, tra cui diversi brand italiani dell’industria alimentare e istituzioni locali, come la Regione Veneto e il Comune di Treviso.
Come ha sottolineato Francesco Redi della Twissen, organizzatrice dell’iniziativa: «Si tratta di un riconoscimento importante per la città e per l’intero sistema del Tiramisù, con appassionati e professionisti, addetti ai lavori e al turismo enogastronomico che vedono così riconosciuto l’impegno di un duro lavoro portato avanti negli ultimi anni. Come Tiramisù World Cup, siamo particolarmente orgogliosi di aver lavorato in prima linea per la realizzazione del dossier che ha permesso questo successo. Le diverse interpretazioni del Tiramisù che vediamo ogni anno in gara stanno dando sempre più risonanza al prodotto che qui ha la sua versione originale e che continua a essere amato e mangiato in tutto il mondo».
Per l’assessore veneto al Turismo della Regione Veneto, Federico Caner, «questo riconoscimento è un tassello della rete che è stata creata intorno a quella che è un’eccellenza di Treviso e dell’intero Veneto. Il Tiramisù di Treviso è diventato l’icona nel mondo, anche grazie al lavoro svolto dalla Tiramisù World Cup. In aggiunta, si inserisce fra le esperienze engastronomiche delle nostra terra, proprio quelle che cercano i turisti che vengono qui».
Il Tiramisù di Treviso può vantare anche una sua scuola, la Tiramisù Academy, che raduna gli appassionati di questo dolce iconico da ogni angolo del globo, con l’obiettivo di esplorare e analizzare il Tiramisù e il suo contesto da diverse prospettive, offrendo opportunità di studio e lavoro e organizzando eventi che esplorano gli aspetti più intriganti e innovativi del settore.
La storia
Il dibattito sull’origine del tiramisù ha coinvolto una serie di esperti gastronomici, scrittori culinari e storici dell’alimentazione, che hanno offerto diverse interpretazioni sulle sue radici. Tra chi sostiene l’origine friulana del dolce, si cita l’ipotesi che sia stato concepito per la prima volta agli inizi degli anni Cinquanta da Norma Pielli presso l’Albergo Roma di Tolmezzo, di proprietà della famiglia Del Fabbro.
I sostenitori dell’origine trevigiana designano invece il cuoco pasticcere Roberto Loli Linguanotto come il “padre” del tiramisù, facendo risalire le sue origini agli anni Settanta presso il Ristorante Le Beccherie di Ada Campeol.
La principale discrepanza tra le due versioni riguarda gli ingredienti utilizzati: mentre la ricetta trevigiana si basa esclusivamente sui tuorli d’uovo, quella friulana prevede l’aggiunta degli albumi montati a neve. Oltre alle controversie sulle origini, ci sono anche storie affascinanti legate al nome e alla ricetta del tiramisù, come quella del ristorante Al Vetturino di Pieris, che attribuisce l’ideazione della coppa, definita “Al Vetturino“, allo chef Mario Casolo negli anni Trenta del XX secolo, con un cliente che le avrebbe dato per la prima volta il nome “tiramesù” negli anni Quaranta. Inoltre, i gestori del Ristorante Il Foghèr di Treviso attribuiscono la nascita della Coppa Imperiale al 1958, realizzata in occasione della visita dei reali Paolo e Federica di Grecia.