Patrick Roger ci accoglie a metà dicembre nel suo atelier-hub creativo di Sceaux, alla periferia sud di Parigi, e qui ci svela il suo mondo, senza riserve, iniziando dal moderno laboratorio. La produzione dei cioccolatini è artigianale, ma con impianti super tecnologici, volutamente espressa: tutto viene consegnato immediatamente alle boutique parigine, per preservare al massimo la freschezza e gli aromi.
Nato a La Perche nel 1968 “dove non c’era nulla, tranne il campionato del mondo di motocross”, si appassiona subito ai motori e alla velocità. Dopo gli studi e un apprendistato come pasticcere, raggiunge la Maison Mauduit a Parigi. Nel ‘94 è Champion de Monde Chocolat; il successo diventa inarrestabile, suggellato dalla conquista dei titoli più prestigiosi: Meilleur Ouvrieur de France (2000) e Chevalier de la Légion d’Honneur (2018), l’onorificenza più alta attribuita dalla Repubblica francese per meriti straordinari.
La simbiosi con la materia diventa ancora più evidente attraverso i volumi e la scultura: i suoi nove negozi parigini, da lui ideati, sono fiori all’occhiello e mete irrinunciabili. 462 ad oggi le sue sculture, esposte in luoghi simbolo del mondo, come a Parigi, da Christie’s, all’interno dell’UNESCO o al Museo Rodin, e ancora al 21_21 Tokyo o in castelli privati.
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Tra le sculture, la nostra amichevole chiacchierata è intervallata da battute, sorrisi e divagazioni: lui è un fiume di emozioni, istintivo, travolgente, inafferrabile, inarrestabile e simpaticamente irriverente.
D: Di tutte le tue opere, quale ti sta più a cuore?
R: Conosci Valentino Rossi? Quando vinceva era contento, ma già con la mente nella gara successiva. Per me è uguale, siamo fatti così, mai fermi. Non so perché abbiamo bisogno di andare a questa velocità, in un mondo che è completamente anestetizzato: è una questione di DNA.
D: Il motivo del colore del tuo logo?
R: Verde come lo smeraldo: ho scelto il colore di questa pietra preziosa.
D: Il tuo legame con la terra e la natura?
R: I minerali nutrono il mondo vegetale, il mondo vegetale nutre l’uomo. Tramite il cioccolato e il bronzo, che è riciclabile al 100%, la scultura torna minerale, c’è una sorta di accordo. E tutti i materiali che utilizzo sono destinati ad opere che durano centinaia di anni. Ho anche una piantagione di mandorli nel sud della Francia: circa 50 ettari e migliaia di piante, anche vigneti e alcuni olivi.
D: Futuri progetti?
R: Non parlo mai di cosa voglio fare, fin quando non l’ho realizzato. Ho preso il brevetto come pilota di elicottero, ma non lo sapeva nessuno, l’ho comunicato a cose fatte.
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