Il gelato artigianale si conferma tra le pietanze preferite dalle persone, non solo in Italia, ma anche in tutto il mondo. A rivelarlo sono gli ultimi dati dell’Osservatorio Sigep, che in occasione dell’edizione 2024 della manifestazione omonima, che si terrà a Rimini dal 20 al 24 gennaio prossimi, ha analizzato le più recenti tendenze nel comparto.
La situazione in Italia
In particolare per quanto riguarda il Belpaese, “In tutte le regioni numeri molto positivi hanno fatto registrare un incremento per il settore”, sostiene Claudio Pica, Vicepresidente di Fiepet-Confesercenti Nazionale e segretario generale dell’Associazione Italiana Gelatieri (Aig). Per l’estate ormai conclusa, nel Nord Italia Aig stima una crescita del +8%, nel Centro Italia +12% e nel Sud, isole comprese, una media che si attesta tra il 16 e il 20%. “A trainare la filiera – continua Pica – sono gli aumenti nelle città d’arte dove il turismo straniero ha fatto da traino: spiccano Roma, Firenze, Napoli, Milano, Bologna, Torino, Venezia e Palermo. I gusti più gettonati segnano il trionfo dei sorbetti, con frutti italiani ed esotici, con l’aggiunta di diverse spezie”.
Giancarlo Timballo, Presidente della Coppa del Mondo di Gelateria e Maestro gelatiere di Udine, conferma il sentiment positivo per il mercato: “In base alla mia esperienza e a quella di tanti colleghi direi che l’estate è andata bene, è stata calda e non piovosa. E ciò aiuta le vendite di gelato. Credo che potremo chiudere la stagione 2023 con un ritorno ai livelli pre-Covid”. E sul fronte rincari? “Il gelato artigianale risente meno di altri prodotti della diminuita capacità di spesa delle famiglie, perché ha costi sempre accessibili. La maggior parte dei professionisti ha internamente assorbito i rincari delle spese per l’energia lo scorso anno, e ha rincarato i prezzi solo nel 2023, quando sono arrivati pure gli aumenti delle materie prime. Direi che a fronte di maggiori spese pari ad un 20%, i ritocchi dei listini si sono mantenuti sotto il 10%”.
Roberto Rinaldini, riminese, già campione del mondo di gelateria e pasticceria, membro Relais Dessert, è dello stesso avviso dei colleghi: “Il gelato vive un periodo d’oro, l’estate in particolare è andata benissimo e sono convinto sarà un 2023 record. Parliamo di un prodotto sempre più iconico tanto che il consumo è ormai definitivamente annuale”. La tendenza? “Si punta a diminuire l’apporto zuccherino, mantenendo le peculiarità delle materie prime e della frutta. Alle modalità tradizionali di consumo si aggiunge l’impennata della domanda di coppa al tavolo. Molto bene sono andate le brioche e maritozzi col gelato, per merende gustose nella fascia pomeridiana. Nel take away e street food vanno invece forte granita siciliana con frutta fresca, caffè e mandorla. Successo anche per smoothie e frappè a base di latte, o vegani a base latte di soia vegetale, con sorbetti all’acqua e frutta e zucchero. Boom di richieste per il pistacchio vegano”.
Domenico Belmonte, noto maestro gelatiere di Castellabate, in Cilento, conferma all’Osservatorio Sigep: “Abbiamo rallentato a maggio/giugno, ma dovrebbe esserci un buon ritorno nei mesi di settembre e ottobre”. Quali i gusti che vanno per la maggiore? “Quelli del gelato artigianale variano in base alle zone geografiche, ma anche tra città e località di mare di una stessa regione: il nostro gusto con nocciole di Giffoni e mandorle tostate al miele, ad esempio, è piaciuto molto, ma i gusti classici come crema, cioccolato e fiordilatte sono sempre i più richiesti”.
Gelato protagonista anche all’estero
Seguendo lo sviluppo internazionale di Sigep, l’Osservatorio Sigep ha sondato anche altri Paesi, nei quali il gelato artigianale all’italiana ha forte presa. In questo senso, molte gelaterie spagnole collaborano con produttori locali e regionali per l’approvvigionamento di frutta fresca, erbe e altri ingredienti di altissima qualità, creando al contempo sinergie in un momento in cui la sostenibilità è sempre più determinante e il consumatore vi presta massima attenzione, partendo dalle materie prime di confezioni e imballaggi. Grandi città come Madrid, Barcellona, Valencia e Siviglia stanno assistendo a un incremento significativo dell’offerta di gelato artigianale e gli esperti prevedono che la domanda continuerà a crescere, come dimostra l’aumento della richiesta di corsi di gelato artigianale.
Martino Piccolo, gelatiere in Australia,ricorda come “il gelato artigianale è molto apprezzato soprattutto dal grande pubblico asiatico presente in Oceania e nelle zone più turistiche. La clientela assaggia volentieri i gusti a ‘edizione limitata’. Ma anche in Australia i gusti preferiti sono quelli classici, sebbene si stia assistendo ad una tendenza a sperimentare e a preparare variegati con biscotti, torte e croccanti per provare qualcosa di nuovo”.
Marco Miquel, Presidente dell’Asociación Nacional Heladeros Artesanos de España, sottolinea all’Osservatorio Sigep il grande successo del gelato artigianale nel suo Paese: “La tradizione spagnola del gelato è stata reinventata e le gelaterie artigianali stanno vivendo un boom senza precedenti. Questa rinascita è dovuta alla ricerca di sapori autentici e all’apprezzamento della qualità degli ingredienti. I maestri gelatieri, nei loro laboratori, creano delizie ghiacciate che ricordano le ricette della nonna”.
Maximiliano Maccarrone, Presidente di AFADHYA (Associazione Produttori Gelato Artigianale, Argentina) si spinge anche oltre: “Il gelato artigianale fa parte della cultura degli argentini, come la carne, il vino, il tango: identificano il Paese, le abitudini di consumo. Dati di mercato affermano che 9 argentini su 10 consumano gelato artigianale durante tutto l’anno. Il consumo annuo pro capite è oggi di 7 chili, e contiamo circa 3.500 gelaterie artigianali sparse su tutto il territorio nazionale. Tra i gusti preferiti: cioccolato con mandorle, sambayón (zabaglione), dulce de leche e frutti rossi”.