Claire Heitzler è nata a Niedermorschwihr, nella regione francese dell’Alsazia. La passione per la pasticceria si fa strada in lei in modo chiaro già durante l’infanzia, e nel ’96 la scelta professionale si concretizza: inizia a lavorare presso la pasticceria Thierry Mulhaupt, quindi alla Maison Troisgros di Ouches, Relais Chateaux con ristorante tre stelle. La sua esperienza cresce e si apre alla cultura e alla sensibilità d’Oriente: prima presso il Beige Alain Ducasse di Tokyo, quindi al Park Hyatt di Dubai. Nel 2009 rientra in Francia: ad accoglierla sono, nell’ordine, il Ritz, il Lasserre e la Maison Ladurée, dove ricopre il ruolo di direttrice creativa fino al 2018, anno in cui decide di fondare la sua azienda di consulenza e formazione.
Oggi propone la propria pasticceria nella sua boutique “CLAIRE Heitzler & producteurs”, al numero 9 di Rue Du Parc di Levallois-Perret, al confine nord-ovest di Parigi, oltre che attraverso lo shop on line, con servizi “click and collect” e consegne a domicilio. Tra i riconoscimenti acquisiti: Chef Pasticciera dell’anno per la rivista Le Chef e per la guida Gault & Millau, rispettivamente nel 2012 e nel 2013; “Prix de l’excellence du Meilleur Pâtissier” per Relais Desserts nel 2014; nel 2018 è la Chef Pasticciera dell’anno per Omnivore Food Festival e riceve il Prix Lalique assegnato dal Centre du Luxe et de la Création, simbolo per eccellenza del lusso francese.
D: Che ruolo gioca la comunicazione digitale nella tua pasticceria?
R: La comunicazione e il mio sito web sono fondamentali nella mia attività: la mia pasticceria si basa su un’attività digitalizzata, che mi permette di avere un approccio molto preciso nella produzione, al fine di limitare gli sprechi alimentari.
D: Quali sono gli ingredienti per te irrinunciabili?
R: Cioccolato, vaniglia, zuyu.
D: Il tuo dessert ‘coup de cœur’?
R: Al momento ho una vera cotta per la nostra Rosa, un dolce delicato composto da una croccante frolla alle mandorle e da un morbido biscotto con petali di rosa, ricoperti da una mousse al profumo di rosa e da una marmellata di fragole.
D: I tre “peccati mignon” di Claire Heitzler?
R: Il primo: la pasticceria di Christine Ferber. La mia abitazione era proprio di fronte alla sua boutique di famiglia, e il mio piccolo peccato era il suo éclair alla vaniglia, per il quale ho sviluppato una vera e propria dipendenza, tanto che spesso me lo compravo di nascosto. Il secondo: il burro salato. Posso mangiare semplicemente del buon pane con del burro salato, che compro dal mio casaro di fiducia, nella zangola. Il terzo: il tè. Sono una vera fan del tè verde giapponese e dei grand cru di prima raccolta. Ho bisogno di assaporarlo con calma: caffè al lavoro, ma quando sono a casa, a riposo, scelgo il tè.
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