In occasione dell’ultima Assemblea Generale annuale di Italmopa – Associazione Industriali Mugnai d’Italia (Confindustria), Andrea Valente, titolare di Molini Valente di Felizzano (AL) è stato confermato, per il biennio 2023/2024, alla Presidenza dell’Associazione. L’imprenditore continuerà ad essere affiancato dagli attuali vicepresidenti Alexander Rieper (Rieper A.) ed Emanuela Munari (Munari F.lli) per la Sezione Molini a frumento tenero, Enzo Martinelli (Candeal Commercio) e Umberto Sacco (Moderne Semolerie Italiane) per la Sezione Molini a frumento duro.
“Innanzitutto, ringrazio i Colleghi per la fiducia accordatami – ha commentato Andrea Valente –. Possiamo senz’altro affermare che l’ultimo anno è stato denso di difficoltà per le Aziende associate, anche per via dell’esplosione dei costi di produzione. È tuttavia opportuno sottolineare che i molini hanno nuovamente risposto in modo eccellente, garantendo continuità di fornitura al mercato, come già verificatosi durante il periodo Covid. Il prossimo anno si preannuncia altrettanto complesso e la nostra Associazione si appresta ad affrontare nuove importanti sfide alle quali cercherà di far fronte, come di consueto, con impegno e dedizione per rappresentare al meglio le imprese associate e, più in generale, gli interessi e le istanze dell’intero comparto sia presso le sedi istituzionali, sia nei rapporti con gli stakeholders”.
Trend positivo per l’industria molitoria nazionale
Oltre alla conferma di Andrea Valente alla guida dell’Associazione, nel corso dell’Assemblea Generale di Italmopa sono stati diffusi dati dell’industria molitoria nazionale relativi al 2022. Secondo i risultati, lo scorso anno è stato caratterizzato da un trend generalmente positivo della produzione sia nel comparto della macinazione del frumento tenero che in quello del frumento duro. Entrambi hanno inoltre registrato un incremento dei fatturati per via del forte aumento dei costi delle materie prime agricole ed energetiche che ha inciso, inevitabilmente, sulle quotazioni degli sfarinati. Questi ultimi si sono infatti attestati, nel 2022, su 8,128 milioni di tonnellate, con un aumento del 4,1% circa rispetto ai volumi calcolati nel 2021 , mentre il volume complessivo dei prodotti dell’Industria molitoria italiana – comprensivi anche dei sottoprodotti della macinazione – avrebbe raggiunto 11,583 milioni di tonnellate (11,130 milioni di tonnellate nel 2021). Sulla base di ciò, il fatturato dell’Industria molitoria avrebbe complessivamente raggiunto 6,102 miliardi di euro, con un incremento del 42,4% rispetto a quanto fatto registrare l’anno precedente.
In crescita tutti i comparti
L’Assemblea Generale di Italmopa ha anche evidenziato l’andamento positivo del comparto della panificazione, che nel recente passato ha fatto registrare una costante e preoccupante dinamica flessiva. Nel 2022 la produzione di farine destinate a questo canale ha infatti riportato un’incoraggiante crescita complessiva del 3,9%.
Sostanzialmente stabile, ma comunque con segno positivo, la produzione di farine destinate al comparto dolciario (+0,4%) nonostante la contrazione della domanda per la produzione di dolci da ricorrenza. Prosegue il trend di crescita, ormai consolidatosi negli anni, della domanda proveniente dal canale pizza (+7,2%), trainato dal comparto surgelato (+13,2%), e dall’export (+19,8% ) per via di un sempre più diffuso apprezzamento all’estero della qualità e della versatilità delle farine italiane. In riduzione, infine, il volume di farine venduto sugli scaffali: la contrazione dell’8,6% delle vendite costituisce un ulteriore ridimensionamento dei fenomeni di accaparramento che si erano verificati, da parte dei consumatori, nella prima fase dell’emergenza Covid.
Il fatturato 2022 del comparto molitorio a frumento tenero, tenuto conto dell’aumento medio, rispetto al 2021, del prezzo delle farine (+44,6%) e delle crusche (+38,1%) – risultante in primis dall’incremento della materia prima frumento tenero (+40,9% rispetto al 2021) e anche dei costi energetici e logistici – dovrebbe situarsi su 2,997 miliardi di euro con un aumento del 43,2% rispetto al fatturato 2021, calcolato in 2,093 miliardi di euro.
Per quanto riguarda il comparto della macinazione del frumento duro, nel 2022 si sarebbe constatato un incremento complessivo, rispetto al 2021, del 4,8% circa della produzione di semole, ascrivibile all’andamento complessivamente positivo della domanda proveniente dall’Industria pastaria.
L’incremento del fatturato è risultato percentualmente significativo quale inevitabile e diretta conseguenza dell’adeguamento, delle quotazioni dei prodotti della macinazione alle tensioni sui prezzi delle materie prime. La variazione media, rispetto al 2021, delle quotazioni delle semole (+41,0% circa) e dei sottoprodotti della macinazione (+43% circa) avrebbe così determinato un fatturato complessivo del comparto di circa 3,105 miliardi di euro, con un aumento del 41,5% rispetto al fatturato 2021.