L’Emilia Romagna sommersa dalle acque e dal fango è l’immagine che ci è rimasta impressa dopo la terribile alluvione del maggio scorso. A distanza di due settimane, la popolazione prova a rialzarsi e a ripartire. Un tributo alla gente emiliana viene dal noto pasticciere Sebastiano Caridi che durante l’alluvione si è visto distruggere il sogno di una vita, considerati gli ingenti danni subiti dalla propria pasticceria. Caridi riparte da qui: dalle basi della pasticceria e dalle ricette del padre pasticciere, lavorando come si faceva una volta, senza il supporto di attrezzature.
Il dolce della ricostruzione di Sebastiano Caridi
Al suo interno pochi ingredienti: zucchero di canna, burro, mandorle, farina, cacao, vaniglia e sale. Un dolce da forno che non richiede stoccaggio in frigorifero e che dal suo colore ricorda il fango che ha sommerso la pasticceria di Caridi e la città di Faenza. Un dolce fortemente simbolico realizzato semplicemente con mani, cuore e testa con Ingredienti che ricordano la sbrisolona, dolce della tradizione emiliana.
Le dichiarazioni del Pastry Chef Sebastiano Caridi
“Questo dolce nasce dall’esperienza traumatica dell’alluvione della Romagna del 16 maggio 2023. La casa danneggiata e la pasticceria quasi completamente distrutta mi avevano piegato, ma la tenacia calabrese, unita allo spirito romagnolo mi hanno temprato – dice il Pastry Chef Sebastiano Caridi -. così con i pochi macchinari rimasti ho ideato questo dolce che ricorda, nell’aspetto, il fango depositato su questa bellissima terra e nelle case dei suoi abitanti, ma il gusto riporta alla dolcezza dell’essere vivi, più forti e con ancora più voglia di stupire. Questo omaggio dovuto alla città in cui vivo e lavoro vuole essere il propulsore per un nuovo inizio per tutti”.
Shelf-life e grammatura
Il Dolce della Ricostruzione di Sebastiano Caridi è un dolce da credenza di lunga conservazione. La sua shelf – life è di circa 6 mesi. Pensato come dolce da condividere insieme a tutti i membri della famiglia, è proposto in un’unica versione da 300 g.
Il packaging del Dolce della Ricostruzione
Il prodotto si presenta all’interno di un packaging dalla forma esagonale, adattamento di scatole di cartone già esistenti destinate ad altre preparazioni che si sono salvate dall’acqua dell’inondazione in quanto riposte in una parte alta della pasticceria. Anche il packaging vuole essere un omaggio alla città di Faenza duramente colpita dall’alluvione: su di esso, infatti, sono disegnati i monumenti della città di Faenza e l’antico Palio del Niballo, una giostra medievale che ancora oggi unisce e divide le contrade cittadine. Appoggiato al dolce, un martelletto in legno che può essere utilizzato per romperlo per poi chiudere gli occhi ed essere inebriati dal suo gusto delicato e zuccheroso.