Si chiama Ugly Cake – Torte brutte per belle persone, il progetto di Veronica Boienti che, nel giro di pochi mesi dal lancio social, è diventato un trend amatissimo, nonché imitatissimo. Al punto che oggi di torte realizzate in quello stesso stile se ne vedono parecchie online e non solo, e vengono comunemente chiamate “ugly cake”, spesso dagli stessi pasticcieri che le ripropongono. “C’è però un fraintendimento alla base e forse anche un po’ di ignoranza. Quelle che realizzo sono Lambeth cake, chiamate anche vintage cake, uno stile che sta vivendo un importante revival all’estero. In Italia questo rinnovato interesse è arrivato con il mio progetto, e oggi le Lambeth cake vengono richieste moltissimo dai clienti. Chiamarle ugly cake però è scorretto, perché quello è il mio marchio”, spiega Veronica. Oltre a riprendere un’estetica decisamente old school, tutta ricami di crema al burro, colori pop e ciliegie candite, le sue creazioni sono rese uniche proprio dalle frasi ironiche e irriverenti che le contraddistinguono: un mix che non poteva passare inosservato nel mondo social.
Ugly Cake, successo virale
D’altra parte, Veronica, classe 1995, ha una formazione universitaria nell’ambito della comunicazione. Dopo la laurea entrata nell’attività di famiglia con l’idea di rinnovarne l’offerta. L’idea di ugly cake ha iniziato a prendere forma proprio in quel periodo. Tra i suoi clienti oggi privati ma anche aziende che fanno ordini di prodotti da usare come gifting o omaggi personalizzati. Nel giro di un paio di anni Veronica è dunque riuscita, da sola, a dar forma a un piccolo miracolo: un progetto di grande successo diventato virale online e apprezzatissimo anche dalle aziende.
Progetti futuri
E mentre Ugly Cake prosegue per la sua strada, in pentola bollono già altri interessanti progetti. “Certamente porterò avanti il filone delle torte, ma sto sviluppando altre idee, non sono ferma” commenta Veronica. “La mia idea è quella di aprire un locale, non penso però a una pasticceria. Piuttosto quello che vorrei fare è prendere ispirazione da concept esteri che ad oggi in Italia sono poco valorizzati, spazi dove è possibile dare sfogo alla creatività in senso ampio, unendo food, design, moda con uno sguardo internazionale”.
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