Cresce la squadra di Ristorante del Futuro

Il “cartello” creato da sei start-up dei processi digital e full-tech punta a tre nuovi inserimenti tra aziende del delivery, gestione dei processi interni e intelligenza artificiale. Ce ne ha parlato il cofondatore Nicola Faedi
Cresce la squadra di Ristorante del Futuro

Sei start-up, e presto potrebbero diventare nove, si sono unite per fare sistema, contribuendo all’accelerazione dei processi digital e full tech nelle imprese del fuori casa. Il nome di questo “cartello”, termine da intendersi con connotazione positiva, è Ristorante del Futuro. La nascita risale al 2018. “L’idea – racconta il co-founder Nicola Faedi, ceo di Eatsready, una delle società coinvolte nel progetto, e protagonista sul palco dell’ultimo Sigep – è stata sviluppata in maniera molto informale: siamo tutti imprenditori e colleghi, ma prima di tutto siamo amici, espressione delle start-up che operavano a Milano già prima del Covid”.

Nicola Faedi - Apertura
Nicola Faedi, Ceo di Eatsready

TUTTO NASCE DAGLI STESSI CLIENTI

L’idea di costituire Ristorante del Futuro è la conseguenza di una serie di feedback da parte dei clienti ovvero di ristoratori, imprenditori di bar e caffetterie, panificatori e altri imprenditori del comparto f&b.

Ciascuno di noi, nella gestione quotidiana dei rapporti con i clienti dell’Horeca, si rendeva conto che il ristoratore medio non riusciva ad accedere in maniera automatica agli strumenti di innovazione digitale, afferma Faedi.

E gli stessi commerciali di Eatsready, azienda di cui Faedi è ceo, riportavano nelle riunioni che i loro clienti chiedevano con insistenza informazioni su altri ambiti tech, per esempio sui sistemi di cassa evoluti. Da qui l’idea di creare un contenitore unico, unendo le start-up per facilitare l’accesso all’innovazione digitale.

TRE NUOVI INGRESSI IN VISTA

Oltre a Eatsready, Ristorante del Futuro comprende Hotbox, Tilby, Deliveristo, Dishcovery e Jojolly. Hotbox ha realizzato un forno professionale ventilato per le consegne a domicilio, che assicura ai clienti del delivery un prodotto perfettamente conservato, e ora sta sviluppando una soluzione analoga per la conservazione di prodotti freddi come ad esempio il gelato. Tilby è un punto cassa cloud che consente da un tablet, smartphone o computer la gestione completa del proprio ristorante. Deliveristo ha creato uno dei primi marketplace B2B europei dedicati all’Horeca e utilizzando questa piattaforma, gli imprenditori del settore possono fare ordini e gestire le consegne con la massima efficienza, in maniera automatizzata.

IL MENU ONLINE

Dishcovery è il menu digitale più utilizzato in Italia, crea menu digitali, interattivi, multilingua, e ultimamente ha aggiunto la funzione di ordine e pagamento direttamente dal tavolo. Jojolly è una piattaforma che semplifica la gestione delle risorse umane nell’ambito della ristorazione con la garanzia della qualità del servizio, agevolando tutti gli aspetti burocratici.

Infine, Eatsready è la prima startup digitale nel mondo dei buoni pasto e permette di pre-ordinare e pagare in un network di oltre 400 ristoranti convenzionati. Quest’anno sono previsti tre nuovi ingressi: una società di delivery, una specializzata nella gestione dei processi interni e una dell’intelligenza artificiale.

OPPORTUNITÀ PER GELATERIE E PASTICCERIE

Il cliente-target di Ristorante del Futuro? Ci sono determinate tipologie di ristorazione, per esempio i fast casual restaurant, che hanno fatto dell’ottimizzazione dei processi, della velocità di servizio e della digitalizzazione i loro punti imprescindibili e sono sicuramente le più portate al dialogo e al confronto con le società; al tempo stesso, sono quelle che ne hanno meno bisogno perché al loro interno dispongono di manager perfettamente in grado di individuare i partner ideali per l’evoluzione digitale.

Il bacino di utenza da sviluppare di più è quello che non è in grado di muoversi in autonomia e tra queste attività compaiono gelaterie, pasticcerie e in genere l’Horeca tradizionale che deve introdurre la svolta digitale per dare un servizio aggiuntivo alla clientela consolidata e, al tempo stesso, vuole aprirsi a una potenziale nuova clientela. Pensiamo in particolare alle nuove generazioni di consumatori, per le quali è fondamentale l’approccio digitale e se manca un primo touch point, non si concretizza l’esperienza”, sostiene Faedi. L’attuale fan base supera i 10.000 esercenti convenzionati.

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