Il tortino Linzer di pasticceria Alverà, Cortina

Dal 1914, la pasticceria Alverà è protagonista della scena golosa della regina delle Dolomiti, la meta più glamour per gli amanti dello sci: Cortina. La Signora in Dolce è andata a fare visita alla Pasticceria Alverà e ci racconta la sua esperienza
Il tortino Linzer di pasticceria Alverà, Cortina

Dopo aver trascorso un’ora piacevole fra le creazioni pasticcere del validissimo Massimo Alverà, a buon diritto posso ribattezzare la cittadina anche “perla di golosità”.
Dai tempi della Grande Guerra, la pasticceria Alverà è un punto di riferimento per la città e per i suoi chic visitatori a cui propone coloratissimi mignon, paste fresche, monoporzioni, brioche e torte tradizionali come la Linzer Torte, lo Strudel, la Sacher e quei classici dolci di cui l’aria di montagna stimola un impressionante desiderio.

Il locale si apre sul corso principale di Cortina, e dopo aver salito qualche gradino, passando fra i tavolini all’aperto che danno sulla piazza Pittori Ghedina, entrarvi sarà la cosa più saggia che potrete fare per una merenda, uno spuntino salato o un aperitivo.

Entrando, alla sinistra ecco spuntare un lungo bancone  di pasticcini utili per una cromoterapia immediata, e dopo aver ammirato le loro composizioni spettacolari che sfumano nei lievitati disposti nel bancone accanto, si prosegue con le monoporzioni; a destra invece pile di sacher torte e barattoli di biscotti di ogni tipo in bella vista.

Proseguendo il percorso fra i banconi, troverete in fondo un’ ampia sala con una decina di tavolini con vista montagna dalle vetrate. Lo spettacolo è rassicurante, intimo e la luce naturale in cui ci si immerge è una pennellata di pura poesia, pur in mezzo all’inevitabile chiacchiericcio dei golosi intenti a degustare torte e spuntini salati. Mi siedo, menù alla mano: per gli amanti del salato non manca un’ampia scelta di tramezzini, focacce, toastoni, panini al prosciutto, speck e formaggio e quiche lorraine.

La  scelta dei dolci, ad accompagnare te, infusi e tisate è davvero ampia : strudel, muffin al cioccolato o grano saraceno, tortino di carote, tortino di mele, tortino linzer, tortino frangipane, e poi ancora millefoglie, tiramisù, sacher e selezioni di mignon. Anche su lievitati il menù attira e convince: si spazia da 6 tipi di croissant  ai Kranz, le veneziane, le  ciambelle, i risini, le frolle e biscotti.

Ora però devo proprio scegliere! La vera golosità richiede sempre equilibrio e misura, e opto per un classico della tradizione nordica: il tortino Linzer.

Da origini austriache, ha una base di pasta frolla, a cui si aggiunge una crema montata al burro con farina di mandorle e al suo interno una marmellata di mirtilli rossi.

Una celebrazione della montagna! Dall’aspetto un po’essenziale e austero, il tortino si rivela al primo boccone una semplice delizia! Cosa mi piace?La sua burrosità non invadente, la sua fragranza raffinata e il protagonismo dei mirtilli, quintessenza della montagna. A completare il quadro, il tocco magico della cannella e della farina di mandorle, gusti in cui assapori l’anima avvolgente della montagna.

Il personale in divisa è cortese, Andrea, aiuto pasticcere a cui chiedo lumi sulla torta, è disponibile e sorridente, nessuno mi propone però una bevanda col tortino.

Il resto del personale rischia di essere un po’ troppo indaffarato e sbrigativo e lesina sui sorrisi, qualità che non manca invece al pasticcere Massimo Alverà e ai suoi innati modi ospitali. Bagno in pieno stile di montagna con porte e rivestimenti in legno, pulito per essere una domenica in cui il pubblico è stato numeroso. Conto 3,50 euro per il tortino consumato al tavolo.

Qui, in esclusiva per Dolcesalato, la pagella con meringhette di Alverà:

Ambiente 4 meringhe

Esposizione 4 meringhe

Accoglienza 3 meringhe

Expertise personale 3 meringhe

Qualità degustazione 4 meringhe

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