Bergamasco, classe 1998, Davide Tarenghi si approccia fin da giovane alla cucina, studiando enogastronomia presso l’Istituto Alberghiero di Bergamo, che rappresenta il trampolino di lancio per importanti esperienze in alcuni ristoranti stellati, quali il Mistral del Grand Hotel Villa Serbelloni, La Magnolia dell’Hotel Byron e La Siriola, allora due stelle Michelin in quel dell’Alta Badia. A fine 2020 Davide viene chiamato da La Cru di Romagnano, dove entra a far parte di un team «giovane, dinamico e coeso» e collabora con Marco Pinna, pasticcere del Mandarin Oriental di Milano, per offrire una proposta legata ai piatti dell’executive chef Giacomo Sacchetto, in quella che Davide definisce una filosofia circolare «che ha un inizio e una fine attorno a materia prima e a un territorio, inteso anche come valorizzazione dei piccoli produttori locali e stagionalità». Un concept testimoniato da quel Fior di fragola prodotto con i frutti dell’orto del ristorante. La sua carta comprende un pre-dessert, in cui spicca il gelato alle viole, limone e infuso di more, due dessert di stagione e piccola pasticceria, declinata in un percorso che prende il nome di Sweet-UP!, con cui accompagna gli ospiti alla scoperta degli ingredienti. Nel corso dell’anno la proposta pasticcera varia quattro volte, rimodulando consistenze e temperature a seconda della stagione, in un gioco incentrato sulla contrapposizione tra caldo/freddo. «Circa l’80% degli ospiti chiede il dessert, a conferma di quanto venga apprezzato sia visivamente sia all’assaggio. Cosa che riscontriamo anche da ciò che ci riportano personalmente».
IL SIGNATURE DESSERT: Ricordo di neve
Dolce di ispirazione altoatesina composto da una mousse di ricotta e lime, meringa, pan di Spagna alla mandorla, gelato di yogurt di capra e una cialda di isomalto a simboleggiare un fiocco di neve.
La carta dei dessert
