La magica ambivalenza dell’uovo, così semplice eppure nutriente, affascina sin dalla più tenera età Matteo Baronetto. Per l’executive chef dello stellato Del Cambio di Torino è diventato un oggetto di forte valenza simbolica sia nel suo percorso di vita che in quello gastronomico. Quello dell’Uovo è un progetto che Matteo Baronetto approccia per la prima volta riproducendone uno in gesso crepato e usandolo come segnaposto ai tavoli di Del Cambio il giorno di Pasqua del 2018. Successivamente lo traduce in una scultura d’acciaio in scala gigante e poi ancora in legno.
IL PENSIERO DI BARONETTO SULL’UOVO
Ecco quindi l’Uovo in versione di cioccolato. Però, nel pensiero di Matteo Baronetto, non è concepito come strenna pasquale, bensì come espressione di un viaggio in continua evoluzione, di un simbolismo magico che dà sempre nuova voce alla forma compiuta, che trascende volutamente gli accostamenti con celebrazioni e festività per raggiungere lo status di oggetto di design. “Il mio uovo è la materializzazione della ricerca di perfezione che mi caratterizza fin da bambino. Per me è un inno alla realtà, im-perfetta per definizione” dice Matteo Baronetto. Questo nuovo Uovo Im-perfetto vuole essere il primo di una serie di reinterpretazioni del concept in chiave gourmet.
LA COLLABORAZIONE CON GUIDO GOBINO
Dai materiali coriacei e severi dei primi esemplari, si passa adesso a quello più squisito per eccellenza. E così l’executive chef di Del Cambio ha deciso di affidarsi a un’autentica istituzione dolciaria sabauda, Guido Gobino. La sfida lanciata è delle più originali e insieme complesse. Restituire la forza primigenia di quel prototipo numero 1, con i suoi cretti e i segni di rottura, attraverso l’elemento malleabile per eccellenza, il cioccolato. “Il cioccolato al 75% dell’Uovo Im-perfetto fonde cacao di tre origini diverse, ognuna delle quali emerge per una nota specifica. Dolcezza dal Venezuela Rio Caribe, nota tostata dall’Ecuador, fresca acidità dei frutti rossi dalla Tanzania” spiega Guido Gobino. La scelta del colore, candido come un vero uovo, è assolutamente non casuale. “Il colore si esprime nella massima purezza del bianco, in cui si tocca l’innocenza e la pienezza del pensiero libero” prosegue Baronetto.
A completare il quadro di esperienze sensoriali dell’Uovo, anche la componente uditiva, qui rappresentata dalla sorpresa edibile. L’azione dello scuotere l’uovo produce suoni che si amplificano all’assaggio e il contenuto destruttura la degustazione. La sorpresa dell’Uovo è il suo gusto. Il gusto è la vera sorpresa.