La Perla di Torino regala una tentazione extra ai torinesi con i suoi dessert estivi Dolc’è. Il pasticciere Vincenzo Ferrieri realizza il Mokamisù: il classico tiramisù servito in una moka
I DOLC’È DE LA PERLA
La Perla, nota cioccolateria di Torino, ha fatto del tartufo di cioccolato il proprio simbolo. L’azienda dal 1992 è guidata da Sergio Arzilli, che ad oggi insieme alla figlia Valentina valorizza il cioccolato di qualità attraverso declinazioni sempre nuove. Proprio per l’estate 2020 si presenta in un’inedita veste pop con i suoi Dolc’è, street-dessert al cucchiaio proposti in quattro golose varianti, preparati con ingredienti semplici e gluten-free. L’idea è nata da Sergio Arzilli e dal Pastry Chef Filippo Novelli, i quali hanno sviluppato il progetto selezionando la tipologia di dessert tra quelli più amati nella ristorazione. A questi hanno regalato un nuovo volto colorato ed estivo. Extra-bonus l’aggiunta di una golosa decorazione con tartufi di cioccolato. A breve sarà previsto anche l’inserimento di una nuova variante dairy-free per rispondere alle esigenze di ogni tipologia di clientela. I Dolc’è saranno disponibili sia in negozio che tramite un corner esterno dedicato in esclusiva a queste proposte estive. L’idea è di offrire un dolce goloso a chi cerca qualcosa di sfizioso da gustare passeggiando o come dessert da portare a casa di amici.
I GUSTI
I Dolc’è sono proposti in 4 imperdibili varianti, avvolte in un moderno pack trasparente che gioca a livello visivo con i colori e le caratteristiche di ogni ricetta, per esaltare i diversi ingredienti e nuance che la compongono.
– Carrot Cake: dna internazionale e ingredienti irresistibili, per questo dolce a stelle e strisce che strizza l’occhio al pubblico cosmopolita. Carote candite, soffice crema, cioccolato bianco e come tocco finale la decorazione con tartufo Arachide salata.
– Pistacchio: il profumo e la magia della Sicilia condensati in questa cremoso al pistacchio fatto di cioccolato bianco e pasta di pistacchio, brownies fondente più un tartufo Pistacchio.
– Fondente: il dolce al cucchiaio che conquisterà i chocolate lovers. Cioccolato fondente 60% e croccante di cornflakes di mais al cacao, e tutta la voluttuosità del tartufo Fondente.
– Tiramisù: il re dei dolci italiani, qui proposto in versione mignon e gluten free, rimanendo fedeli alla ricetta originale con la classica crema al mascarpone e biscotto gluten free immerso nel cacao. Per finire la decorazione con il suo alter ego: il tartufo Tiramisù.
IL MOKAMISÙ
Il Tiramisù è una delle ricette più note e antiche della cucina italiana, ed è richiesto in tutto il mondo. Ma è anche uno dei dolci più versatili. Questo dolce a Napoli ha attecchito particolarmente bene, forse perché il caffè è un’icona del capoluogo partenopeo. Così Vincenzo Ferrieri, patron di “SfogliateLab” (storica pasticceria di piazza Garibaldi) e inventore della Sfogliacampanella (la sfogliatella riccia con il cuore di babà), ha pensato di creare il “Mokamisù“. Si tratta di un tiramisù che sì segue la ricetta classica, ma viene servito all’interno di una moka. “Questa volta ho voluto conferire un tocco di napoletanità a un dolce che piace tanto ai napoletani – afferma Vincenzo Ferrieri -. Non ho manipolato la ricetta, piuttosto il modo di presentare il tiramisù, che viene servito in una moka. Chi lo mangia può tranquillamente portarla a casa. Ovviamente il caffè con cui vengono ammorbiditi i savoiardi è fatto con la moka“.
IL DOLCE DELLA RIPRESA
“Mi piace pensare che questo dolce, già dal nome rincuorante, presentato in questo modo possa rappresentare la ripresa del nostro Paese – continua il pasticciere -. La moka è il primo oggetto che utilizziamo al mattino per fare quel caffè che ci dà la giusta carica di energia per affrontare la giornata“. Il Mokamisù è inoltre il dolce di punta della nuova pasticceria che Ferrieri ha aperto in piazza Dante, all’interno del Complesso di San Domenico Soriano. “Ci auguriamo di dimenticare presto questi mesi – afferma il pasticciere – mettendo tutto il nostro impegno per tornare presto alla nuova normalità. Noi in primis: mio padre è stato affetto da Covid, dedico a lui e a tutti coloro che sono guariti quest’apertura. Un nuovo inizio è possibile!“.