Per far fronte all’emergenza dettata dal diffondersi del Coronavirus, anche il settore della pasticceria si è dovuto reinventare e con lui il maestro pasticcere Sebastiano Caridi
LE INIZIATIVE
Le attività artigianali, come pasticcerie e gelaterie, si sono trovate di fronte a due possibilità: improvvisare un servizio di delivery home made o appoggiarsi a una piattaforma di delivery, come Just Eat, Deliveroo, Glovo o Uber Eats. Piattaforme che, da quando esistono in Italia, non sono mai state considerate il “luogo” ideale per la compravendita di prodotti di pasticceria o gelateria, altamente delicati da gestire nella fase di trasporto o con esigenze di conservazione a temperatura negativa. Parlando della prima possibilità, alcuni professionisti si sono subito attivati, mettendo a punto un proprio personale sistema di food delivery. Ha dato un ottimo esempio Sebastiano Caridi con la sua campagna su WhatsApp. Dalla sua omonima pasticceria di Faenza ha inviato un messaggio promo alla lista dei suoi clienti. Promuovendo il messaggio #iorestoacasa, comunica la possibilità di ordinare tramite messaggio su WhatsApp dalle 9 alle 12, con consegna nel raggio di 20 km e più, dalle 16 alle 18. Ordine minimo di 25 euro e consegna gratuita. Nelle sue card infografiche digitali Sebastiano promuove 6 torte con glassa a specchio, anche in formato monoporzione, la Torta Rivelazione, 5 Long Cake, 14 tipi di macaron, 3 tipi di torte, praline, biscotteria e torte da forno. Il tutto corredato da descrizioni e prezzi.
SEBASTIANO CARIDI
«Dopo aver chiuso la pasticceria ho subito provato a introdurre un nuovo servizio al cliente, la consegna a domicilio, che facevo in prima persona per non coinvolgere altri colleghi nel correre quello che comunque era un rischio – ci ha spiegato Sebastiano Caridi –. L’ho fatto non tanto per una questione economica, quanto perché non si spezzasse il filo diretto con i nostri clienti, ma ho dovuto interrompere perché non mi sentivo sicuro e la salute viene prima di tutto. Il servizio comunque è stato apprezzato e credo che sarà una delle cose che riprenderemo, in modo più strutturato, quando riapriremo l’attività». «Anche perché non credo che si tornerà velocemente alla normalità, e penso che per un po’ ancora ci sarà l’esigenza di vivere in ambiti familiari ristretti, come stiamo facendo in questi giorni – prosegue – Per questo motivo, tra i vari progetti per il futuro, penso che potrebbe esserci quello di rivedere le grandi pezzature lavorando su una clientela familiare, composta da nuclei di 4/5 persone, in modo tale da offrire un prodotto e un servizio a misura di queste nuove esigenze». «Attualmente invece stiamo puntando molto sullo shop on-line. Abbiamo tanti prodotti da scaffale facili e sicuri da spedire, ci siamo organizzando con scatole su misura e un packaging ad hoc per agevolare anche il lavoro del corriere. Anche per la Pasqua valuteremo come gestire le vendite on-line – conclude – ma non c’è uno storico, questa situazione è inedita, possiamo valutare rispetto agli altri anni ma ancora non sappiamo come gestire la produzione. Lo stesso vale per il futuro, per l’estate. Io ho fatto grossi investimenti su Bologna e devo trovare il modo di ottimizzarli. Prima di chiudere stavo pensando a una linea di prodotto dedicata al mare, una linea di semifreddi, ma chissà se la stagione ci sarà quest’anno».
Nota di redazione: ci sembra comunque doveroso sottolineare che al momento Sebastiano Caridi ha sospeso il servizio a domicilio per tutelare la sua sicurezza personale e quella delle persone con le quali entrerebbe in contatto. Attività che conta di riprendere appena l’emergenza sarà rientrata.
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