Si chiama Dessert Bar Milano e ha da poco aperto nel capoluogo lombardo. Dietro il concept già consolidato all’estero il giovane talento Federico Rottigni, che vuole regalare una vera esperienza sensoriale
ALL’ESTERO
Come fenomeno è già esploso all’estero, dalla Spagna al Giappone passando per metropoli come Londra e New York. Ora arriva anche in Italia. Stiamo parlando del dessert bar, dove una portata che comunemente viene posta al termine di una cena, diventa invece fulcro dell’esperienza gastronomica e sensoriale.
E ORA A MILANO
Succede a Milano, dove finalmente al dessert viene attribuita la dignità di un pasto. Apre così Dessert Bar Milano, grazie a Federico Rottigni. Il giovane talento italiano vanta esperienze di livello da Ernst Knam e Antonino Cannavacciuolo, e all’estero, più precisamente in Norvegia, ha gestito le pasticcerie di grandi hotel. Poi il sogno diventato da pochi giorni realtà.
UNA PROPOSTA DIVISA IN DUE
Il locale è stato aperto in via Crocefisso, tra il centro e i Navigli, in uno spazio votato al design e che ben si sposa con il concetto di pasticceria-spettacolo che Rottigni vuole imprimere alla sua insegna. L’offerta è idealmente divisa in due momenti distinti: «Per il pomeriggio ho pensato ad un tono più informale e giocoso, e la proposta di un Afternoon tea internazionale. Vorrei che il locale possa essere vissuto come un momento per sé, di coccola, dove ordinare una monoporzione, la piccola pasticceria e magari un infuso. C’è anche la possibilità di avere le monoporzioni da asporto».
IL DESSERT DINING SHOW
Ma alla sera si cambia registro: «L’ho chiamato Dessert Dining Show, l’ho studiato come un vero spettacolo, ed è il nostro fiore all’occhiello! Siccome i dessert non sono necessari ma sono un piacere, quella che propongo non è una cena, ma puro divertimento». Due i turni disponibile tra cui scegliere, alle 20 o alle 22.30, con solo 11 posti. Tutti gli ospiti vengono fatti accomodare attorno al lungo bancone di marmo bianco, che diventa il palcoscenico dove Federico e il bartender si esibiscono. I piatti e i cocktail vengono preparati live e l’interazione è una costante piacevole. A fare da cornice l’ambiente, che cambia a seconda del tipo di portata che si sta degustando.
LO STUDIO DEI DOLCI
Importante, la precisazione sul tasso di dolcezza di questo menù fuori dagli schemi (per ora): «Per me è fondamentale che la sensazione finale sia di benessere –spiega Rottigni– Quindi i dolci sono stati de-dolcizzati e giochiamo prevalentemente su consistenze, temperature, acidità nell’universo della pasticceria. Ad ogni piatto è abbinato un piccolo drink, dove la quantità di alcol è controllata. Inoltre l’intera carta è gluten free». Due i menu degustazione proposti, uno da tre e uno da quattro portate. Poi è fondamentale essere puntuali: tutti i commensali vengono serviti insieme e partecipano insieme all’esperienza.