L’azienda produttrice di cioccolato Peyrano, fondata a Torino nel 1915, fallisce e attende un compratore che la rilevi
IL FALLIMENTO
Un altro marchio italiano che affonda, un’altra storica azienda di cioccolato. Dopo il caso Pernigotti, brand che sta per trasferirsi in Turchia, anche la Peyrano, fondata a Torino nel 1915, fallisce sotto il peso di due milioni di debiti. L’azienda di Bruna e Giorgio Peyrano è infatti ufficialmente fallita lo scorso febbraio, dopo due ipoteche e debiti sparsi tra affitti e stipendi in sospeso. I lavoratori sono infatti rimasti senza stipendio per più di sei mesi e si chiedono se anche in caso di acquisizione potranno essere reintrodotti in azienda. Opzione più facile nel caso in cui il nuovo compratore dovesse essere del territorio.
ALLA RICERCA DI UN SALVATORE
Il curatore fallimentare Edith Lo Mundo invita così le aziende potenzialmente interessate a farsi avanti: a fine mese ci sarà l’asta finale per il rilevamento dell’azienda. Chi se la aggiudicherà, diventerà anche nuovo custode della ricetta dei gianduiotti che hanno fatto innamorare Casa Savoia. Base d’asta: 850 mila euro. Per scongiurare l’ipotesi di un trasloco dalla città sabauda della Peyrano si sono formati gruppi di cioccolatieri, fondi e imprese del lusso che si stanno mobilitando, alla ricerca di un salvatore, possibilmente del territorio. Le cui imprese però giudicano la cifra troppo alta.
I PRIMI NOMI INTERESSATI
Alcuni marchi torinesi già produttori di cioccolato potrebbero essere interessanti. Guido Gobino tra questi, anche se attualmente già impegnato con l’espansione legata alla firma della linea dolci di Armani. Domori potrebbe essere un altro nome papabile, anche se ha appena assorbito Prestat, azienda dedicata a praline, nonché cioccolatieri fornitori della Royal Family britannica. Oltre a vari fondi d’investimento si affaccia all’affare anche Gufo Bianco di Carmagnola.
Che i gruppi del lusso si stiano muovendo invece per portare una storica azienda familiare all’interno di una proposta di più ampio respiro e di livello più alto?
Abbiamo parlato di cioccolato professionale qui.