La francese Jessica Prèalpato è stata incoronata lo scorso 25 giugno a Singapore, sul palco di 50 Best Restaurants
SULL’OLIMPO DELLA PASTICCERIA
L’anno scorso lo aveva vinto Cedric Grolet, quest’anno non poteva che toccare a colei che lo ha succeduto: Jessica Prèalpato. Gli ultimi due migliori pastry chef al mondo, secondo 50 Best Restaurants, arrivano infatti da un percorso comune. E che la dice lunga. Chi non conosce il Plaza Athénéé, tre stelle Michelin parigino a firma Alain Ducasse? Jessica Prèalpato qui è capo pasticcere, proprio dopo Grolet, ma è anche la prima donna ad ottenere questo prestigioso riconoscimento.
50 BEST RESTAURANTS 2019
Gli Oscar della gastronomia globale per l’edizione 2019 hanno visto Singapore come città ospitante, con la cerimonia tenuta lo scorso 25 giugno. Oltre al migliore ristorante del mondo, durante quest’occasione vengono anche premiate le figure di spicco del settore.
DNA PASTICCERE
Classe 1986, Jessica Prèalpato è nata nel Sud della Francia, a Mont-de-Marsan. La pasticceria fa parte del suo DNA, con una famiglia alle spalle che da sempre lavora nel campo dell’arte dolciaria e che l’ha aiutata a muovere i primi passi, quando collaborava nel preparare i dolci tradizionali francesi. Una famiglia che inevitabilmente ha anche dato il la al percorso che oggi la vede trionfante.
PRÈALPATO/DUCASSE
Lo stile delle sue creazioni ha sposato la linea generale abbracciata da Ducasse per il suo menù, quella cucina naturale che punta sull’essenzialità dei sapori. Nel caso della Prèalpato, il concetto si evolve in “desseralité”. «Poco zucchero, una visuale di partenza precisa e se vogliamo grezza, e una particolare attenzione verso ogni componente, che deve sempre avere un significato». «Ecco come descriverei il mio lavoro», spiega la Prèalpato.
LO STILE
A portarla al titolo proprio la centralità dell’ingrediente, unita ad un’idea di pasticceria moderna più leggera ma comunque buona, che non rinuncia a gusto e sofisticazioni. Al centro molta frutta, ma anche la riscoperta delle eccellenze d’Oltralpe. Tra queste le arachidi degli Alti Pirenei o i limoni di Perpignan. La materia prima deve poter esprimersi appieno, così creme ed impasti vengono messi da parte. Un nuovo stile che potrebbe prendere piede e che l’ha dunque incoronata.
IL COMMENTO POST PREMIO
La nuova World Best Pastry Chef ha commentato così la vittoria, sul suo profilo Instagram: «Sono estremamente fiera e orgogliosa che la pasticceria della naturalezza sia stata onorata quest’anno. Grazie a The World’s 50 Best! Ringrazio sinceramente Alain Ducasse e il mio chef Romain Meder che mi dà fiducia da quattro anni e che porta il suo tocco in ogni dessert».
Il suo personale consiglio? «Scegli il prodotto giusto al momento giusto, prenditi il tempo per assaggiarlo e valorizzalo. E resta sempre curioso»