Il 13 marzo a Brescia Debora Massari e Felice Venanzi sono entrati a far parte dei membri della prestigiosa Accademia Maestri Pasticceri Italiani, presieduta dai maestri Gino Fabbri e Iginio Massari
La dichiarazione di Debora Massari
“Mi approccio a voi, fulgidi esempi, per manifestarvi le ragioni che mi hanno indotto a sostenere l’esame di ammissione. L’AMPI rappresenta, per me in particolare, il punto di arrivo di un primo percorso di studio e, al tempo, il punto di partenza di un cammino ancor più impegnativo.
Sono cresciuta, sin da bambina, nella giustificata assenza di un padre, che voi tutti ben conoscete, che ancora oggi e da allora si identifica in un modello di dedizione professionale .
Io, certo, sono assai diversa da lui: non intendo imitarlo, soprattutto non voglio scimmiottarlo , men che meno posso dire di avvicinarlo. Una cosa mi è chiara, la mia via dipende da lui in quanto prescinde da lui; e cosi’ la mia idea di pasticceria.
Mi piace considerare che ogni espressione di se stessi anche nella sublimazione tecnica più accorta, rappresenti una manifestazione di libertà. Come nella disciplina c’è autonomia, così nella perfezione si identifica la differenza.
Ho pertanto trascorso questi anni nel più lento dei cursus honorum faticando a individuare un ruolo che rispondesse a ciò che, almeno al tempo, rispecchiasse i miei desideri e competenze.
Oggi, posso affermare , con sicurezza, una gavetta dalla progressione lenta, farraggionosa ed emotivamente fiaccante abbia consolidato la mia persona.
Nella motivata consapevolezza che i traguardi raggiunti da mio padre imponessero un consolidamento e forse anche una sublimazione che dunque potesse essere percepita dal pubblico non come una ideale prosecuzione della sua professionalità quanto piuttosto come un brand meno dipendente dal soggetto, le mie attenzioni si sono sin da subito rivolte alla replicabilità, codificazione e allo sfruttamento più indistinto delle risorse. Le mie curiosità, in particolare, della pasticceria, si sono generate dalla insoddisfazione delle risposte di laboratorio.
Avere al fianco ogni ( o quasi) giorno, l’enciclopedia paterna e’ un privilegio e al tempo stesso un limite.
Se il privilegio è evidente, il limite è forse meno immediato: è quel confine entro il quale il debole è protetto e il forte è racchiuso. Il nostro errore, perché anche noi sbagliamo era quello dell’imitazione; oggi, al contrario approfittiamo della nostra complementarietà.
Un pasticciere non è solo un artigiano: è un imprenditore, un organizzatore di risorse, un libero pensatore, un artista, un esecutore disciplinato e, se emerge persino un personaggio.
Occorrono, e nella nostra famiglia soccorrono, distinte competenze che, in egual misura, non possono appartenere a ciascun talento.
In conclusione, il mio affettuoso ringraziamento e la più sincera manifestazione di stima si rivolge a Voi che onorate la nostra Italia con i vostri sforzi; siete la parte più sana del nostro paese, quella costituita da imprenditori non macchiavellici, i quali non badano solo al personale profitto ma alla trasmissione e divulgazione di competenze e made in Italy.”
Debora Massari
La storia di Felice Venanzi
Per essere ammesso all’Olimpo della pasticceria, Felice Venanzi, come tutti coloro che aspirano a diventare Maestri AMPI, ha dovuto sostenere un esame molto selettivo, che si attiene strettamente al regolamento scritto nello Statuto, sotto l’attento e severo sguardo dei Maestri che rappresentano il livello più alto della pasticceria italiana. Felice si è distinto grazie alla presentazione di un originale Concept legato al Giappone: “armonie e linee pulite, design minimalista, essenziale e concreto. La cultura giapponese – dice l’artefice – con la sua organizzazione e la sua grande dedizione al lavoro, ispira la mia pasticceria da sempre”.
Sorretta da una struttura esteticamente dedicata al Giappone e al Bonsai, la vera protagonista dell’esame è stata la Torta Moderna presentata da Felice e realizzata con un fondo di Croccantino, Pan di Spagna al cioccolato, crema di mascarpone al caffè, mousse di cioccolato fondente Guanaja 70% e coeur de Guanaja, e una gelatina di mandarino e ananas.
Felice Venanzi e Marta Boccanera gestiscono insieme, dal 2014, la Pasticceria Grué in viale Regina Margherita 95-99, a Roma. La straordinaria passione per l’arte dolciaria, la grande professionalità e gli anni di studi e attenzione ai minimi dettagli sono i punti cardine su cui si basa il locale, aperto dalla colazione fino all’aperitivo, con una offerta che spazia dal dolce al salato in base al momento della giornata.
L’ingresso ufficiale in AMPI rappresenta dunque un altro passo fondamentale nella crescita di Grué e dei suoi titolari, dopo il riconoscimento del Gambero Rosso 2017 di Migliori Pasticceri Emergenti d’Italia, il titolo di Miglior Panettone al Cioccolato all’evento Il Panettone Secondo Caracciolo 2018 e il premio di Miglior Pasticceria per la Stampa Estera del Gambero Rosso 2019.
“Sono orgoglioso per questo obiettivo raggiunto. – ha dichiarato Venanzi – Entrare a far parte di AMPI rappresenta un grande traguardo professionale. Un traguardo che ho tanto inseguito e che è il frutto di anni di studio e dei sacrifici fatti insieme alla mia compagna e socia, Marta Boccanera.”