Il comparto delle farine e mix per grandi lievitati continua a risentire positivamente della rinnovata fama del panettone, che negli ultimi anni sta vivendo un vero e proprio rinascimento grazie al fiorire di manifestazioni e iniziative a esso dedicate. Una risonanza mediatica che non può che favorire questo mercato
Il filo conduttore che unisce due categorie di prodotto molto diverse come le farine e mix per grandi lievitati è la ricerca della qualità da parte degli artigiani, che devono poter offrire al loro cliente un prodotto dall’ottimo gusto e consistenza, con adeguata shelf life e dalle caratteristiche costanti.
Nel macro segmento delle farine si nota l’emergere, accanto ai prodotti tecnici più classici, dalle prestazioni ormai note, di farine più “rustiche”, di tipo 1 e 2, integrali, arricchite con semi o prodotte a partire da cereali diversi dal grano. Un trend che riflette la tendenza generale a ricercare farine più ricche di fibre e nutrienti, che contengano tutte le proprietà del chicco e che garantiscano al prodotto finito un gusto più marcato e riconoscibile.
Novità di quest’anno sono invece le farine “invecchiate”: alcuni molini infatti, accanto alle referenze standard hanno messo a punto prodotti che – grazie a un tempo di maturazione più lungo, a temperatura e umidità controllate – garantiscono maggiore stabilità e migliori prestazioni.
Nel comparto dei mix, invece, il clean label rimane il trend dominante: i professionisti ricercano prodotti con l’etichetta pulita e prediligono i prodotti con lievito madre o pasta acida all’interno. Se il mix deve poter garantire risultati costanti e certi riducendo i tempi di produzione, è anche vero che l’artigiano vuole poter personalizzare gli impasti per dare un tocco originale e unico alle sue creazioni. Differenziarsi dalla concorrenza è infatti la carta vincente per i professionisti dell’arte bianca che, nei mix, ricercano anche versatilità, ovvero prodotti che consentano, a partire da una sola base, di preparare molte ricette diverse.