Il rapporto degli italiani con il cibo sta cambiando. Sono sempre di più i consumatori che – magari in maniera non esclusiva – scelgono di acquistare prodotti free from
C’è chi è costretto da motivi di salute, chi è guidato da una scelta etica, chi ricerca il benessere e chi segue le mode. Quali che siano le motivazioni, l’offerta di queste categorie di alimenti continua ad allargarsi e vendite e consumi sono in crescita costante.
D’altro canto, oggi chi sceglie il “senza” non si accontenta più di prodotti di qualità inferiore ai tradizionali, come avveniva in passato: la ricerca del piacere, del gusto e della qualità interessano anche questo ambito. Ecco perché il mondo del free from rappresenta un’opportunità per gli artigiani che possono e devono coniugare la scelta free con il loro saper fare e i valori di qualità e unicità che li contraddistinguono.
I numeri del senza
L’inequivocabile conferma che gli alimenti free from sono entrati a far parte dell’alimentazione quotidiana ci arriva dall’Istat che, a febbraio 2017, ha inserito nel suo paniere i preparati vegetariani e vegani. Secondo i dati Iri citati in un’inchiesta di Largo Consumo, nel quadriennio 2013-2016 le vendite di prodotti vegani sono aumentare del 40% a volume e di ben il 70% a valore, con i sostitutivi del latte a trainare il comparto, seguiti da prodotti di gastronomia, yogurt e gelati.
Un successo che riflette i cambiamenti che stanno avvenendo tra i consumatori, come si evince dal Rapporto Eurispes secondo cui i vegani in Italia nel 2017 sono triplicati, passando dall’1% al 3% della popolazione: a oggi sono circa 1,8 milioni e sommati ai vegetariani rappresentano all’incirca il 7,6% della popolazione.
Andando a indagare le motivazioni di queste scelte alimentari, il rapporto Eurispes afferma che il 46,7% degli italiani è spinto da motivi di salute e di ricerca del benessere; il 30% da questioni etiche nei confronti degli animali e il 12% da esigenze di tutela dell’ambiente.
Altro dato interessante, sottolineato da Largo Consumo, è che, secondo una recente indagine dell’Università di Milano, solo il 30% dei consumatori è completamente soddisfatto dell’offerta industriale di alimenti vegani. Ci sono quindi ampi margini di miglioramento che gli artigiani possono sfruttare a loro vantaggio.
Senza glutine e senza lattosio crescono a doppia cifra
Secondo i dati forniti dal Gluten Free Expo, il mercato free from nel corso del 2016 ha ottenuto un incremento del 5,1% e un turnover di 2.022 milioni di euro. Scendendo più nel dettaglio, il segmento gluten free ha registrato un volume d’affari pari a 320 milioni di euro con una crescita del +27%; il mercato dei prodotti lactose free non è da meno, con un volume d’affari di 393 milioni di euro e una crescita del +18% (Fonte: Iri).
Olio di palma e grassi saturi al bando
L’Osservatorio Immagino Nielsen GS1 Italy incrocia le informazioni riportate sulle etichette di un ampio campione di prodotti di largo consumo con le rilevazioni Nielsen su venduto, consumo e fruizione dei media. La seconda edizione del 2017, che ha preso in considerazione oltre 46 mila prodotti, mostra come anche gli alimenti che fanno leva sull’assenza o sul ridotto contenuto di determinati ingredienti, siano in crescita. Gli alimenti senza sale, zuccheri, a ridotto contenuto calorico, etc…, rappresentano oltre il 18% del campione analizzato, muovono un giro d’affari di 6,5 milioni di euro e crescono del 3,1% (a.t. giugno 2017). A crescere maggiormente sono i prodotti palm free (+17,6%), seguiti da quelli senza o a ridotto contenuto di grassi saturi (+7,6%), seguiti dai senza sale (+7,2%), senza zuccheri aggiunti (+6,1%) e senza additivi (+3,4%). I più tradizionali segmenti dei senza coloranti, con pochi grassi e senza conservanti sono invece in lieve flessione.
La risposta delle aziende
Oggi gli artigiani che vogliono intraprendere la strada del free from sono avvantaggiati rispetto al passato, perché hanno la possibilità scegliere tra una diversificata offerta di materie prime e semilavorati che possono tradurre in una proposta di pasticceria e gelateria “senza” sì, ma di eccellente qualità e con caratteristiche ormai quasi indistinguibili da quella convenzionale, tanto da essere apprezzata anche dai consumatori che non seguono determinati regimi alimentari.
Temi caldi nel mondo delle aziende produttrici di ingredienti per gli artigiani sono indubbiamente il senza glutine, il palm free, la riduzione del contenuto di zuccheri e le proposte vegane. Il mercato è assolutamente pronto ad affiancare l’artigiano che desidera intraprendere questo percorso.