Balzer 1850: una nuova vita

Una giornata tra dehor antistante il teatro Donizetti e raffinati spazi interni, per scoprire le nuove proposte del Balzer 1850 e conoscere la società che gli ha dato nuova vita

Dopo alterne vicende che lo hanno portato a rischio chiusura il locale storico di Bergamo, Balzer 1850, si è rialzato grazie all’intraprendenza di Giovanni Barghi e Michele Bombonato soci fondatori dell’impresa di ristorazione Codesa Srl. Dai suoi esordi, ormai 11 anni fa, con la progettazione e realizzazione dei servizi legati al polo esterno dell’Università di Pavia a oggi, il gruppo si è sempre più consolidato. E all’attività di gestione di importanti realtà ristorative collettive a Bergamo, Milano e Firenze, affianca quella di consulenza. L’ingresso provvidenziale nel locale storico bergamasco, a due giorni dalla chiusura definitiva, ha conferito al gruppo lustro e riconoscenza per potersi ancora prendere un caffè nel dehor davanti al teatro Donizetti. O mangiare un piatto, fare un break pomeridiano o chiudere la giornata con un aperitivo.

UNA RISTRUTTURAZIONE AVVEDUTA
«Sono due anni e mezzo che stiamo riorganizzando sia il locale che il personale. Abbiamo sistemato gli ambienti, riportato il bancone originale, esposti i brevetti che la famiglia fondatrice, Balzer per l’appunto, aveva registrato nel corso della sua proficua attività» spiega Michele Bombonato, responsabile della parte più operativa del punto vendita, e di tutto quello che è inerente sicurezza sul lavoro, sistema di autocontrollo e implementazione del sistema qualità; al socio maggioritario Giovanni Barghi invece è affidata la parte amministrativa e il controllo di gestione. E continua: «Per far risorgere un locale come questo non è sufficiente il capitale, ma occorre parallelamente lavorare anche a una riorganizzazione della produzione e sulla formazione del personale. Oggi lavora al Balzer 1850 uno staff di 16 persone, coordinate da Madelaine Flores, responsabile del punto vendita. L’offerta copre ogni momento della giornata, dalla colazione all’aperitivo, passando per il pranzo in cui viene proposto un menu con 2 primi, 2-3 secondi e un piatto unico. «Ogni giorno offriamo cose diverse, sempre a base di ingredienti di stagione, di qualità, ma soprattutto agevoli e veloci da consumare» spiega Bombonato «Il coniglio, per esempio, non lo proponiamo più, nonostante sia un piatto della tradizione, perché non è semplice da mangiare». Oltre al menu del giorno, c’è la classica carta di panini, insalate, toast. La colazione è il momento più performante con alcuni cavalli di battaglia come la veneziana, il bombolone e il fagottino con le mele.