I pessimi prodotti industriali che spesso si trovano in commercio hanno disabituato il consumatore ad apprezzare la frutta candita, ma gli artigiani possono e devono rivalutare la frutta candita agli occhi dei loro clienti. Come? Scegliendo prodotti realizzati con coscienza e competenza
Ecco allora 6+1 cose da sapere per riconoscere la frutta candita di qualità
1. Sapore: è la prima cosa da valutare, nella frutta candita il gusto e le caratteristiche aromatiche della frutta di partenza devono essere perfettamente riconoscibili
2. Consistenza: no ai canditi duri e gommosi. La consistenza deve essere morbida e piacevole al palato. Un prodotto con la giusta morbidezza sarà stato candito rispettando tempi, gradienti e temperature
3. Colore: una colorazione naturale e non condizionata è un indicatore dell’assenza di additivi e conservanti
4. Materie prima di partenza: la frutta candita prodotta a partire da materie prime conservate in salamoia avrà caratteristiche organolettiche e qualitative inferiori rispetto a quella ottenuta da frutta fresca o conservata surgelata
5. Etichetta pulita: in commercio si trova frutta candita di ottima qualità, realizzata senza conservanti e coloranti e con aromi naturali
6. Conservazione: in commercio si trova frutta candita sia sotto sciroppo sia colata. La frutta sotto sciroppo è generalmente confezionata in latte e trattata termicamente per garantire lunga shelf-life anche senza conservanti. Ha il vantaggio di mantenersi più morbida, ma una volta aperta la latta va consumata in breve tempo.
7. Comprare o candire in proprio? La risposta come spesso accade non è una sola. Produrre la frutta candita in laboratorio può essere piacevole e regalare grandi soddisfazioni, ma per essere fatta a regola d’arte richiede tempo, lavoro e spazi dedicati. Comporta inoltre qualche rischio, per esempio quello di non ottenere sempre il medesimo risultato o di commettere qualche errore che comprometta la conservazione del prodotto, con conseguenti problemi di natura igienico-sanitaria.