In un contesto estremamente variegato e competitivo, abbiamo chiesto ai maggiori player del settore del cioccolato da laboratorio di raccontarci in che direzione va l’innovazione
La ricerca e sperimentazione di Icam, per il direttore commerciale Giovanni Agostoni, si concretizza in diverse direzioni. «Tra queste, la proposta di un assortimento sempre più articolato di prodotti di elevata qualità, dalla forte personalità e dall’eccellenza organolettica (cioccolati non solo monorigine, ma grand cru, cioè monopiantagione), che ha trovato una sua perfetta declinazione nella nuova linea Agostoni. Un altro ambito di innovazione mira a offrire una proposta sempre più specializzata e orientata a semplificare il lavoro di artigiani e professionisti, con una gamma studiata soddisfare per esigenze tecniche di efficacia ed efficienza di utilizzo, concretizzatasi nella Linea Pro».
Per Barry Callebaut Italia, un trend che sta guidando la crescita del mercato è quello della tracciabilità. «Uno dei brand più attivi in questo senso – spiega Filippo Nicola Calicchia, trade marketer Division Gourmet – è Cacao Barry, con la gamma Origine (composta da cioccolati provenienti da un’esclusiva area geogra ca) e la gamma Plantation, che offre una tracciabilità completa e permette di conoscere la posizione geografica della piantagione dalla quale provengono le fave di cacao».
Sull’onda della crescente attenzione al tema della sostenibilità, Puratos (presente nel mercato del cioccolato con il brand Belcolade) ha ideato Cacao-Trace, un programma che ha l’obiettivo di garantire la produzione a lungo termine di cacao sostenibile di qualità, attraverso la collaborazione con i contadini delle piantagioni. «L’approccio è ambizioso» spiega Elisabetta Bellini, product manager chocolate, Puratos Italia. «I nostri esperti agronomi lavorano a stretto contatto con i coltivatori, insegnando loro i metodi migliori per incrementare la produttività e la qualità del raccolto. Grazie alla presenza di unità locali, Puratos gestisce direttamente le fasi della fermentazione e dell’essiccazione, garantendo così l’alta qualità e il gusto costante dei suoi prodotti. Cacao-Trace rispetta non solo i pilastri dello sviluppo sostenibile, ma anche i più elevati standard di tracciabilità».
L’innovazione, per Giuseppe Nobile, direttore commerciale Cocoa&Chocolate Department di Unigrà, sta nel raggiungere e soddisfare alcune fasce di clienti “esigenti”, ricercando nuove tipologie di cioccolati o studiando soluzioni ad hoc per consumatori con intolleranze o che scelgono determinati prodotti per motivi salutistici, con una particolare attenzione agli allergeni. «Unigrà ha fortemente investito in questo ultimo aspetto e – oltre ad avere in gamma prodotti certificati Utz e senza tracce di latte – vista la dimensione internazionale del business, si è anche adeguata agli standard richiesti in Paesi che necessitano di specifiche certificazioni, per esempio Kosher, Pareve e Halal».
Non è solo l’innovazione di prodotto la strada da seguire per Federica Braghi, country business manager Nestlé Professional Italia, che presidia il settore col marchio Perugina. «Nella nostra visione la proposta di novità ha un valore legato all’immagine del brand, ma riteniamo più importante costruire soluzioni attorno al prodotto che siano di reale utilità per il nostro cliente. Ne sono esempi l’attività di formazione per i professionisti, così come il servizio di consulenza tecnica o la partecipazione a ere ed eventi. Il prodotto nuovo ha un valore momentaneo, mentre il servizio è una costante, è ciò che consolida il rapporto e crea partnership di lungo periodo».