di Elisabetta CuginiL’ennesimo esempio d’imprenditoria giovanile messa in campo da ragazzi, provenienti da settori diversi. Questa volta si tratta di una torteria, “Berlicabarbis”, che in dialetto piemontese significa “leccarsi i baffi”, aperta, o meglio bissata a Torino. La prima volta inaugurata nel 2012 da due amici, Francesco Cravetto ed Enrico Ugolotti, i quali decisero di rilevare il locale di Corso Moncalieri e reinventarlo secondo la loro “idea di successo”; la seconda volta quest’anno, in Via Catania 10, operazione che ha visto l’ingresso di un terzo socio, Ariele Canuto.
Facciamo subito a Francesco Cravetto le domande che più ci incuriosiscono:
In due parole cos’è Berlicabarbis?
Come diciamo sempre è un posto accessibile a tutti, in cui vogliamo che tutti si sentano come a casa. Fasce di tutte le età frequentano il nostro locale in diverse ore della giornata. Siamo infatti aperti 7 giorni su 7, dalle 7.00 del mattino alle 2.00 di notte.
Concept del nuovo locale, arredamento, proposte complementari, amministrazione, gestione del personale… quali sono gli aspetti che vi hanno impegnato di più?
Senza dubbio la ricerca del personale. Dovendo coprire tante ore di lavoro ci avvaliamo di circa 15 collaboratori, ma non è semplice trovare le persone adeguate, che sappiano rapportarsi ai clienti secondo la nostra filosofia. Servono cordialità, empatia, flessibilità e competenza. Ma quello per i dipendenti è l’investimento che facciamo con più piacere, perché loro ci rappresentano tutti i giorni.
A chi vi siete rivolti per la realizzazione del locale?
Non abbiamo lasciato nulla al caso. Ci siamo rivolti a un architetto per disegnare il locale e studiare la disposizione degli spazi. Poi ci siamo affidati a una valida ditta di Ivrea che ci ha realizzato l’arredamento su misura. All’interno abbiamo un’esperta di comunicazione, la quale, con il contributo di un grafico, ha studiato l’immagine del locale, coordinata in ogni dettaglio. Uno stile vintage che trasmette al cliente “l’aria di casa”.
Abbandonare la pasticceria tradizionale classica per le torte della nonna. Moda o trend duraturo?
Credo non si tratti di un successo passeggero. Lo vediamo dall’appeal che le nostre semplici torte hanno sui giovani, i quali spesso, dopo cena, si perdono a chiacchierare con gli amici per 3-4 ore di fronte a una tazza di tè e una fetta di torta. Riteniamo quindi di essere una valida alternativa al cocktail bar o alla discoteca. Proponiamo le nostre torte tradizionali anche in occasioni di cerimonie, come cresime, comunioni, battesimi, feste di laurea e compleanni. E anche chi in principio cercava la classica torta farcita ricoperta di panna, alla fine si è ricreduto e ha apprezzato enormemente le nostre torte, semplici, ma di bontà sopraffina. Spesso dimenticate o addirittura mai conosciute, in particolare dai più piccoli.
Quali sono le vostre torte top seller?
Le classiche torte da forno: pere e cioccolato, ricotta e lamponi, oppure la nostra sacher rivisitata (con marmellata d’arancia e canella) o le altre versioni creative, come la frolla ripiena di panna cotta, anche doppio strato – panna e cioccolato, di bavarese alla frutta, o ancora di bunet. Realizziamo torte su richiesta in diversi formati che vendiamo a 27 euro al kg. Consumata al tavolo, invece, una fetta di torta costa 5,00 euro. Molto carina l’idea recente di un pack adatto all’asporto di una singola fetta.
Il ritorno delle torte della nonna
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