Il Made in Italy prende sempre più piede sul mercato cinese. Dati recenti infatti evidenziano un’attenzione crescente da parte dei cinesi per una maggiore sicurezza alimentare, individuata principalmente in prodotti premium, come quelli d’importazione italiana. Fino ad ora Shangai e Hong Kong hanno rappresentato per i grandi marchi italiani un terreno internazionale e conosciuto, ma come avvicinarsi invece alla più tradizionale Pechino? I dati parlano chiaro: se entro il 2018 la Cina rappresenterà il più grande consumatore mondiale di cibo importato, è proprio la regione di Pechino a registrare il tasso di crescita più elevato in questo senso (53% nel 2012), si impone quindi la necessità di avvicinarsi ai nuovi consumatori del nord della Cina.
Fino ad ora i marchi italiani si sono affidati principalmente a grandi retailer internazionali (come Carrefour e Auchan) e locali (come CityShop), ma manca un canale più snello, che accorci e semplifichi il percorso di vendita del food Made in Italy; gli e-commerce, rappresentano un business che in Cina sta crescendo molto rapidamente, anche nel settore del food: la presenza su piattaforme di vendita digitale garantirebbe ai brand italiani un enorme beneficio in termini di visibilità sul mercato cinese .
Come evidenziato durante la fiera World of Food, svoltasi a Pechino durante il mese di novembre 2014 e alla quale hanno partecipato 50 aziende agroalimentari italiane, l’interesse per il cibo tricolore è alto anche nella zona settentrionale della Cina: i prodotti italiani che vanno per la maggiore sono pasta, acqua minerale, salumi e vino. Oltre all’autenticità dei sapori però ciò che interessa ai consumatori cinesi sono le nostre tradizioni, quindi sì a prodotti che raccontano la propria storia, una garanzia di qualità che assicurerebbe al food italiano un successo ancora maggiore, anche in un mercato da scoprire come quello di Pechino
Made in Italy verso Pechino
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