Il (buon) gusto delle piccole cose

Il (buon) gusto delle piccole cose

Pavè è nato da poco, ma è già diventato un luogo del cuore. Un locale milanese popolato e popolare, ma che conserva un’intimità quasi presuntuosa. Ricorda l’infanzia, le merende sacrosante e le colazioni lunghe e coccolate. Dietro al caos di Corso Buenos Aires ci si può perdere in un latte e menta; suona quasi anacronistico, ma è la verità. Tre ragazzi animati dalla passione per la buona pasticceria e per le cose belle hanno girato il mondo, osservato e preso appunti, provato a fare lavori immaginati, per poi tornare a Milano, guardarsi negli occhi e dirsi: è giunto il momento di realizzare un sogno. E così hanno fatto, preparando il contenitore perfetto per il loro laboratorio: luminoso, con cucina a vista e ricco di oggetti retrò e di recupero. L’hanno colorato di musica accogliente, di luci rilassanti e, soprattutto, hanno riempito l’aria con il profumo croccante delle cose buone. Così è nato Pavè.
Fermarsi, dopo che abbiamo aperto gli occhi, è necessario e doveroso, quindi, per volersi bene davvero, insieme al caffè si assaggia la 160: la brioche divenuta iconica preparata con 160 grammi di albicocche. La colazione di Pavè sembra riaffiorare dai ricordi più belli, è semplice e ricca: le brioche tradizionali si incontrano con rivisitazioni gustose, alle sfoglie si accompagnano focaccine dolci e, per i più golosi, mini cake dal gusto indimenticabile.
Anche la merenda è un piccolo patrimonio che Pavè ha riportato in auge a suon di dolcezza. Il pane è cotto a puntino, si riconosce dal suo suono intonato; dopo una lievitazione di otto ore viene cotto su pietra e servito con crema di nocciole, marmellata o miele. I prodotti sono di alta qualità, e Alessandro – head chef e co-fondatore della pasticceria– si autodefinisce “badante di un arzillo lievito madre di 70 anni”, ingrediente fondamentale senza il quale gli ottimi prodotti di Pavè avrebbero tutt’altro sapore.
 
Pavè, via Felice Casati 27, Milano.
www.pavemilano.com
Fotografia (c) pavemilano.com

© Riproduzione riservata