Vi ricordate la famosa espressione di Marc Augè coniata per descrivere i centri commerciali come “non luoghi”? Se il sociologo francese indicava così luoghi spersonalizzati e spersonalizzanti, sia pure di grande successo in quanto capaci di nascondere i vuoti esistenziali di molte persone, oggi questa immagine rischia di diventare realtà sia pure in un’accezione diversa. In America c’è chi teme la loro estinzione e che, al loro posto, rimangano delle cattedrali nel deserto, testimoni di un passato recente. Si tratta di un vero cambiamento di orientamento del consumatore. In Usa la crisi economica sembra essere stata superata, lo shopping on line è una realtà già da tempo consolidata. E allora perché il loro tramonto? La risposta sembra essere: la diseguaglianza. La società americana conosce ormai due fasce sociali: chi non conosce il benessere e ormai da tempo non vede una crescita del suo potere di acquisto e chi, invece, è ricco ed ha forti disponibilità di spesa. Il centro commerciale era nato per rivolgersi alla middleclass, ormai pressoché inesistente. Negli ultimi 10 anni 30 centri commerciali hanno chiuso, altri 60 rischiano la stessa fine. Chi resiste cerca di difendersi da immagini negative legate al declino inesorabile assoldando società di comunicazione che aiutino a risollevare l’immagine. Ma la realtà dei numeri è difficile da contrastare: il 15% dei grandi centri commerciali è a rischio di chiusura. A tutti è ormai chiaro che è il modello è perdente. La stessa crisi, infatti, non è conosciuta dalla GD. Oggi la scomparsa della classe media spinge il più povero verso il discount e il più ricco verso le catene del lusso. E in Italia? Il fenomeno dei centri commerciali è ancora giovane, cerca di rispondere alla crisi “specializzandosi”, abbandonando il carattere generalista. Occorre tenere presente che è anche cambiata la struttura della famiglia: sono aumentati i giovani single e gli anziani. I primi sono affascinati da Internet, i secondi hanno difficoltà a muoversi e spesso preferiscono soluzioni vicine a casa.
M.V.
In Usa il centro commerciale è out
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