Sei italiani su dieci hanno ridotto gli acquisti alimentari secondo quanto emerge dal rapporto Coldiretti/Censis sul tema “Gli effetti della crisi: spendo meno, mangio meglio” illustrata al Forum Internazionale dell’agricoltura e dell’alimentazione organizzato a Cernobbio da Coldiretti in collaborazione con Studio Ambrosetti. Genuinità e prezzi – rilevano Coldiretti/Censis – incarnano i due poli del paradigma del consumatore contemporaneo, maturato nelle dinamiche della crisi, che ha fatto proprie le logiche della sobrietà e i valori di un rapporto non più compulsivo con i consumi, in una logica nuova, dove quantità non vuol dire qualità.
«Così si spiega il ritorno della “cucina povera” – ha affermato il presidente della Coldiretti Roberto Moncalvo – che utilizza gli avanzi, tagli minori, pesci poveri o addirittura gli scarti per risparmiare, ma anche un ritorno allo stare insieme a tavola, come momento rituale significativo per le famiglie, nonostante i fenomeni sociali di destrutturazione dei pasti e di proiezione verso l’esterno dei membri. Stiamo vivendo una specie di ritorno al passato, dove la genuinità non è un più un dato per scontato, ma una riscoperta, e in questo senso acquistano maggior valore il fatto in casa o il prodotto garantito da certificazione biologica, biodinamica, o comunque naturale».
Se è vero che da una parte torniamo al passato, attraverso il rinsaldarsi del legame con il territorio, tra città e campagna, dall’altra assistiamo agli effetti della globalizzazione, che rendono attraenti culture culinarie di altri paesi, e quindi l’utilizzo di ingredienti che vengono da lontano, dando luogo a contaminazioni gastronomiche in varie direzioni.
In crescita il consumo di prodotti bio
Il nostro paese rappresenta oggi il quarto mercato per valore dei consumi di alimenti bio all’interno dell’UE. Secondo i dati dell’Osservatorio SANA 2014, curato da Nomisma su incarico di BolognaFiere, che sono stati illustrati nel corso del convegno “Tutti i numeri del bio in Italia”, è confermata la crescita dei prodotti a marchio bio in Italia, ovvero la percentuale di consumatori che negli ultimi 12 mesi hanno fatto l’acquisto di almeno un prodotto bio, percentuale che nel 2014 è salita al 59% sui consumatori totali. E tra coloro che hanno fatto almeno un acquisto a marchio bio, il 37% dichiara di consumare prodotti bio almeno 1 volta alla settimana, e il 22% ogni giorno. Dato in controtendenza rispetto alla crisi economica che ha colpito in Italia il settore manifatturiero e i consumi delle famiglie.
Questa interessante inchiesta di Elisabetta Cugini è stata pubblicata sul numero di dicembre di Dolcesalato. Se ve la siete persa potete leggerla qui.