La manifestazione “Gusto Kosher alla scoperta dell’enogastronomia ebraica” è stata l’occasione per scoprire la tradizione gastronomica ebraica, una cucina ricca di prescrizioni, preparazioni e sapori inediti. L’evento che si è tenuto nel Ghetto di Roma, si è aperto con la tavola rotonda dal tema: “Roma/Tel Aviv: sacro e profano”. Il cibo kosher si divide in tre categorie: cibi a base di carne, cibi a base di latte, cibi parve (neutri). Durante la preparazione le categorie devono rimanere rigidamente divise. Nei testi sacri sono anche riportate le carni di quali animali si possono mangiare. Nel mezè orientale, ispirato appunto al Medio Oiente, sono stati proposti la ‘pita e falafel’ israeliana con salsa hummus e Shakshuka, l’uovo al tegamino con cipolla, aglio, pomodori, peperoni e spezie, come si prepara in Israele. Il baccalà fritto, le focaccine del Ghetto con la concia e la pasta e ceci sono tra i piatti che hanno rappresentato la tradizione giudaico-romana. Per questo sono stati presentati anche piatti ‘contemporanei’ come il panino con salmone e carciofo, o quello con lingua di manzo alla cannella, chiodi di garofano, patate fondenti e cipolla caramellata. Un momento importante per fare dialogare culture diverse.
Gusto Kosher per scoprire la cucina ebraica
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