“Coucou tu as pris le pain?” Parigi è piena di manifesti ironici che invitano I francesi a comprare il pane. E’ l’idea messa in campo dall’Observatoire du pain per ricordare ai francesi di comperare la baguette, simbolo della Francia. I panettieri in terra francese sono una vera e propria istituzione, risalente a Napoleone. Oggi si mangiano 150 grammi di pane al giorno. Il calo dei consumi è evidente, se si pensa che negli anni 70 se ne consumavano 300 grammi. Ancora oggi si sfornano 320 baguette al secondo per un ricavo di 10 miliardi all’anno! Ma i boulangers cominciano a temere che il declino del consumo del pane sia pericoloso e che bisogna fare qualcosa per fermarlo. Il pane, secondo una ricerca commissionata dal sindacato dei panificatori, piace meno ai giovani e ai single, soprattutto se lavoratori. Non è ritenuto un alimento necessario e talmente importante da sopportare qualche minuto di fila dal fornaio. Tra l’altro in Francia è scoppiata la moda del gluten free, anche se non si soffre di celiachia. Paradossalmentetutto ciò accade mentre si sta recuperando l’arte del fare il pane artigianale. Ricordiamo che in Francia c’è una severa politica di controllo del governo sulla dicitura pane artigianale (ci sono ben due leggi che difendono il mestiere del panificatore). Un’arma in più per i panificatori è che in Francia alcuni fornai sono delle vere e proprie star. Tutti conoscono il tunisino Ridha Khader, il panificatore voluto all’Eliseo da Presidente Hollande, o Poilane, che produce pane cotto nel forno a legna o Cherrier, che produce pane a lunghissima lievitazione. Non solo: la televisione metterà in onda un reality tutto dedicato al pane condotto dal panificatore Cherrier. Insomma per difendere la baguette e la sua tradizione sono scesi in campo istituzioni, sindacati, televisione…come da noi…o no? Di Monica Viani
Baguette? Adieu
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